Qual è il legame teologico tra il Matrimonio sacramentale e la Comunione eucaristica? Perché la questione dell’ammissione alla Comunione dei divorziati risposati è tanto complessa? Di fronte alla grande crisi che attraversa il Matrimonio e le famiglie quali nuove prospettive e vie potrà indicare la Chiesa?
A queste ad altre domande sul tema ha provato a rispondere il cardinale Ennio Antonelli che, in qualità di presidente emerito del Pontificio Consiglio sulla Famiglia, ha ritenuto di raccogliere in un agile volume le sue riflessioni a beneficio dei lavori del Sinodo sulla Famiglia voluto da Papa Francesco.
Il libro ha per titolo “Crisi del Matrimonio & Eucaristia” ed è stato pubblicato dalle Edizioni ARES.
Nella prefazione al libro del cardinale Antonelli, il cardinale Elio Sgreccia a ha scritto:
“Da questo libro emerge che il tesoro di dignità e di grazia che è stato consegnato alla Chiesa chiede di essere rafforzato e illustrato anche a beneficio di chi si trova in situazioni critiche o di fragilità: è aumentando la luce che si generano il rinnovamento e la forza per percorrere il cammino”.
Il libro scritto dal cardinale Antonelli si presenta così come un contributo sintetico, ma particolarmente autorevole per affrontare i temi decisivi della pastorale familiare, mostrando l’orizzonte ampio in cui si colloca la questione specifica della comunione eucaristica alle coppie dei divorziati risposati.
In densi e articolati paragrafi si toccano con chiarezza dottrinale i ‘temi caldi’ del dibattito sviluppato al Sinodo sulla Famiglia, dando punto per punto elementi di riflessione che, raccolti insieme, delineano una prospettiva precisa sulla strada da percorrere: la coerenza e la perfettibilità della prassi pastorale autorizzata finora; la varietà delle proposte di cambiamento e le obiezioni contro di esse; l’incapacità della cosiddetta legge di gradualità a suggerire criteri generali per l’ammissione dei divorziati risposati e dei conviventi all’Eucaristia; il caposaldo dell’indissolubilità del matrimonio cristiano; l’oblatività dell’amore in relazione alla validità del matrimonio; l’autenticità evangelica per la fecondità missionaria…
Nel rimarcare che nell’amore tra un uomo e una donna sancito nel matrimonio cristiano si ripropone il patto d’amore e di fedeltà tra il Creatore e gli uomini, tra Cristo e la Chiesa, il Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia affronta le posizioni emerse nell’Assemblea straordinaria dell’autunno 2014, evidenziando come nelle Scritture, nell’operato di Cristo e nella tradizione della Chiesa non ci sia mai dicotomia tra Misericordia-Carità e Giustizia-Verità. Analogamente l’azione della Chiesa nella società, attraverso la dottrina e la pastorale, è informata da un unico sguardo buono che non può mai «elevare il male alla dignità di bene imperfetto”.
“Tra vero e falso, tra bene e male”, sottolinea l’Autore, “non c’è gradualità. Mentre si astiene dal giudicare le coscienze, che solo Dio vede, e accompagna con rispetto e pazienza i passi verso il bene possibile, la Chiesa non deve cessare di insegnare la verità oggettiva del bene e del male, mostrando che tutti i comandamenti della legge divina sono esigenze dell’amore autentico (cfr Gal 5, 14; Rom 13, 8-10) e che l’amore, sostenuto dalla grazia dello Spirito Santo, può osservare i comandamenti e perfino andare oltre”.
Il cardinale Ennio Antonelli, nato a Todi nel 1936, è stato creato cardinale da Giovanni Paolo II, stretto collaboratore anche di Benedetto XVI e Papa Francesco.
Teologo e scrittore, negli anni vescovo di Gubbio, arcivescovo di Perugia e di Firenze, è presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia, nella cui veste ha organizzato gli ultimi due Incontri mondiali delle famiglie.