“Ancora una volta ha vinto la chiusura e ha perso l’accoglienza; ancora una volta ha vinto la tutela delle merci e della proprietà intellettuale, ma ha perso la tutela della vita delle persone; ancora una volta la sicurezza è legata alla crescita di armamenti e meno a un impegno europeo in percorsi di conoscenza, incontro, tutela. Ancora una volta ha perso l’Europa, la casa comune”.
E’ amaro il commento di Mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, al termine del Consiglio europeo in cui si è trattato il tema dei migranti che attraversano il Mediterraneo.
“Si è deciso a fatica la distribuzione di 60.000 persone migranti, 40.000 dei quali in via eccezionale, in un’Europa di 500.000 milioni di persone: 1 persona in più ogni 10.000 abitanti, mentre un paese come il Libano ne ha accolti 1 ogni 4 abitanti, uno in ogni famiglia”. “Il superamento di Dublino non tpuò avvenire con un’azione ‘eccezionale’, quale è quella decisa in questi giorni al Consiglio europeo, ma sarà reale quando si condividerà in maniera ordinaria e strutturale in ogni città e Paese europeo, a partire anche dall’Italia, l’accoglienza di persone che hanno diritto a una forma di protezione internazionale. E’ necessario, a questo proposito, rafforzare alle frontiere europee l’attenzione anche a riconoscere nuovi volti e storie di profughi che fuggono da disastri ambientali, violenze, tratta, per evitare respingimenti e rimpatri che non tutelano la vita e la dignità delle persone”, conclude il Direttore generale Migrantes.