Chiudere le porte ai migranti indebolisce la credibilità dell’Italia in Europa. Questo in sintesi il cuore della dichiarazione diffusa oggi dalla Fondazione Migrantes, a firma del presidente, mons. Guerino Di Tora, e del direttore generale, mons. Gian Carlo Perego.
Nel testo, viene sottolineato che “la chiusura di alcune regioni del Nord all’accoglienza di persone salvate nel Mediterraneo e approdate nei nostri porti, la maggior parte delle quali non sono clandestini – come purtroppo si sente ripetere, anche in senso dispregiativo – ma con il diritto a una forma di protezione internazionale, è un segnale non solo negativo di solidarietà di alcuni governatori di una parte del nostro Paese, ma anche una negativa indicazione di credibilità dell’Italia che si appresta, nei prossimi giorni, a convincere i Paesi europei ad un piano sull’immigrazione che prevederebbe il ricollocamento o l’insediamento di persone che sbarcano sul territorio italiano”.
Se poi a ciò si aggiunge “la mancata credibilità della forma di gestione delle strutture di accoglienza dei rifugiati” nel nostro paese, alla luce anche della “vergognosa” vicenda di ‘Mafia capitale’, il rischio – si evidenzia – “è che l’Italia rimanga ulteriormente sola nella gestione dell’accoglienza”.
Secondo la Fondazione, “in questo momento, forse, sarebbe preferibile da parte delle regioni sostenere i Comuni, soprattutto gli oltre 7500 che non hanno ancora dato un segno concreto di accoglienza, di sostenere una solida e diffusa struttura di accoglienza, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e con il mondo dell’associazionismo e del volontariato anche ecclesiale, in una rete che aiuti a costruire nuove buone prassi di accoglienza e che, nello stresso tempo, contribuisca a recuperare credibilità in Europa”.