De Gasperi salvò l’Italia e propose un'Europa unita

“Lectio Degasperiana” del presidente Sergio Mattarella organizzata dalla Fondazione trentina intitolata al grande statista

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La figura del grande statista che ha speso tutte le sue energie per la “Buona” politica è stata ricordata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Lectio Degasperiana organizzata giovedì 18 agosto, dalla Fondazione trentina “Alcide De Gasperi”.
Una lectio straordinaria che ha visto ospiti, oltre al presidente Mattarella, deputati, senatori, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed il Sindaco di Pieve. È grazie a De Gasperi che l’Italia si è risollevata dopo il periodo del Fascismo: egli volle che la voce del popolo fosse ascoltata con il Referendum del 2 giugno 1946.
Mattarella ha spiegato in seguito che: “Nella notte tra il 12 e il 13 giugno 1946, ad annuncio avvenuto della Cassazione sui risultati del Referendum istituzionale, il leader trentino convocò il Consiglio dei Ministri e, sostenuto anche dalle sinistre, ruppe gli indugi, assumendo, secondo la legge, la responsabilità delle funzioni di Capo dello Stato così come previsto dal decreto luogotenenziale del marzo precedente, che faceva parte della cosiddetta Costituzione provvisoria. Iniziava così la ‘Presidenza breve’ di De Gasperi.”
De Gasperi spese tutte le energie per ridare un assetto politico ed istituzionale all’Italia, soprattutto lavorando sul piano internazionale. Seppe affrontare con diplomazia, fermezza e coraggio le giuste misure per una politica di progresso che avviò le grandi riforme. Lavorò anche sulle autonomie che sono preziose per il Paese.
È proprio grazie alla visione ed al coraggio di Alcide De Gasperi che l’Italia ha assunto l’identità attuale e si può riconoscere — a tutti gli effetti — Padre della Repubblica Italiana e Fondatore, insieme a Schuman ed Adenauer, dell’Unione Europea.
Un uomo che guardava alla politica come un servizio per gli altri e non per sé stesso, dagli alti ideali, che Dio ha voluto donare alla nazione italiana; un uomo da prendere da esempio, che in pieno regime fascista ed in condizioni precarie scriveva: “Muoio con la coscienza d’aver combattuto la buona battaglia e colla sicurezza che un giorno i nostri ideali trionferanno”.

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Francesco Maiolo

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