La “globalizzazione dell’indifferenza” è frutto di una “non considerazione della differenza”. Con queste parole il segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum, monsignor Giampietro Dal Toso, ha commentato il Messaggio per la Quaresima di papa Francesco pubblicato oggi sul tema Rinfrancate i vostri cuori (Gc 5,8).

Intervenendo in Sala Stampa Vaticana, Dal Toso ha sottolineato che l’indifferenza può manifestarsi sia a “livello interpersonale” che “culturale”. Se, infatti, “manca la differenza, è tutto uguale e dunque non è lecito a nessuno proporre qualcosa che sia più adeguato o meno adeguato alla natura della persona”, ha detto il prelato.

C’è tuttavia un “terzo livello” che è quello “metafisico” e risiede nell’“indifferenza verso Dio e “dunque la mancata attenzione alla differenza tra Creatore e creatura, che tanto male fa all'uomo moderno, perché lo induce a credersi Dio, mentre deve continuamente sbattere contro i propri limiti”.

La Chiesa, però, attraverso il tempo di Quaresima, offre sempre “un tempo di conversione, cioè di cambiamento e di rinnovamento, per superare questa globalizzazione dell'indifferenza e invece entrare in una fase nuova, dove riconosciamo la differenza: tra me e l'altro; tra uno stile di vita e un altro; tra me e Dio”.

Questa conversione, “tuttavia, non ha il suo scopo nella società migliore, ma nella conoscenza di Cristo e nel diventare come Lui”. C’è poi una “seconda sollecitazione” che riguarda “le nostre comunità cristiane, chiamate ad essere isole di misericordia in un mondo dominato dalla globalizzazione dell'indifferenza”, mostrando in questo modo che “si può vivere diversamente” e “diventare quella città sul monte di cui parla il vangelo (cfr. Mt 5,14)”.

Nella sua globalità la Chiesa, anche attraverso istituti come il Cor Unum, si fa “strumento della vicinanza del Papa agli ultimi”, come testimoniano i progetti portati avanti per fronteggiare le crisi umanitarie in Siria e in Iraq o il tifone nelle Filippine.

“Il nostro Dicastero vuole essere una grande espressione globale di quanto la Chiesa sia un corpo in cui ogni membro può sperimentare la carità dell'altro”, ha poi concluso monsignor Dal Toso.

È intervenuto di seguito il Segretario Generale di Caritas Internationalis, Michel Roy, secondo il quale, con il Messaggio per la Quaresima, “papa Francesco insiste nuovamente sulla globalizzazione dell’indifferenza, chiedendo alla Chiesa e ai suoi dirigenti, alle comunità cristiane e a ciascuno di noi di impegnarsi a superarla con la forza della fede, della preghiera e della carità fraterna, ascoltando il grido di coloro che soffrono ogni forma di povertà, di esclusione e di oppressione”.

In quest’ottica, ha osservato Roy, i poveri diventano “profeti dei nostri tempi”, assieme a “coloro che agiscono accanto a loro per sfidare, contestare il dominio del denaro, la distruzione dell’ambiente, lo sfruttamento delle risorse dei paesi più poveri, il traffico degli esseri umani, il commercio delle armi, e così via”.

Roy ha poi ricordato l’Assemblea Generale di Caritas Internationalis, prevista per il mese di maggio, il cui filo conduttore sarà “l’appello di papa Francesco a vivere come Chiesa povera per i poveri”.

In questo contesto il Messaggio per la Quaresima avrà “una risonanza tutta particolare” e rappresenterà “una grande sfida che il Papa lancia in particolare alla sua Caritas per invitarla ad essere ciò che è : un segno dell’amore di Dio per l’umanità, la carezza della Madre Chiesa per i suoi figli”, ha aggiunto il segretario generale di Caritas Interationalis, secondo il quale “l’evangelizzazione non riguarda solo la predicazione ma anche l’impegno in campo sociale”.