Riportiamo il testo dell’omelia tenuta dal cardinale arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, nella Messa celebrata questo pomeriggio in occasione del tradizionale pellegrinaggio al Santuario di S. Luca e della 37° Giornata nazionale per la Vita, che sarà celebrata domani in tutta l’Italia sotto il tema “Solidali per la vita”.
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Cari fedeli, la pagina evangelica appena proclamata ci presenta il racconto di una giornata di Gesù. Una giornata di sabato, più precisamente, nella quale era obbligo, come anche oggi, per l’ebreo recarsi nella sinagoga per la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, spiegata dagli scribi.
Gesù, dunque, «entrato proprio di sabato nella sinagoga», compie due azioni: insegna; scaccia il demonio.
Il testo evangelico nota che le sue azioni hanno una caratteristica comune: esprimono un’autorità, un potere, una forza che mai si era vista in azione. Riascoltate: «insegnava loro come uno che ha autorità»; «comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono».
Che cosa significa “insegnare con autorità”? che Gesù non appoggia, non motiva il suo insegnamento sulla tradizione, richiamandosi ai maestri precedenti. Nella sua parola risuona la parola stessa di Dio; è rivelata la stessa volontà di Dio.
Sicuramente ricordate come nel Discorso della montagna Gesù ripeta: «fu detto agli antichi, ma io vi dico». L’autorità di Gesù risulta in un modo che nessun rabbi avrebbe potuto permettersi. Quelle parole dicono che Gesù parla con l’autorità stessa di Dio. Si capisce quindi che tutti «erano stupiti del suo insegnamento».
L’autorità di Gesù si manifesta anche nella liberazione dell’uomo dal potere del Satana: «comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono».
Attraverso l’esercizio della sua autorità, Gesù non rende schiavi, ma persone libere. Infatti col suo insegnamento ci indica la via della vera libertà; col suo potere sul Satana ci libera dal potere delle tenebre.
Cari fedeli, quanto ci racconta il Vangelo è da ritenersi semplicemente qualcosa di passato? Assolutamente no. Il suo insegnamento continua ad essere vivo nella Chiesa; il suo potere di liberare l’uomo dal male è presente in quei mezzi di santificazione che Gesù ha donato alla Chiesa. La Chiesa dunque è la continua presenza nel mondo della benefica autorità e potenza di Cristo.
Quanto sia vera questa presenza noi lo avvertiamo in modo particolare oggi, in questa domenica nella quale celebriamo la 37a Giornata nazionale per la vita.
La comunità cristiana dice oggi una parola che trova la sua autorevolezza ultimamente nella persona e nell’insegnamento di Gesù. E’ la parola del Vangelo della vita, il quale afferma il valore incondizionato di ogni vita umana dal concepimento al suo termine naturale.
Nello stesso tempo il Vangelo che oggi la Chiesa in Italia proclama con l’autorità di Gesù, è contestazione di quei fenomeni che rivelano un potere contrario alla vita. Bastano al riguardo due accenni.
Il preoccupante calo demografico, che avrà effetti devastanti sul futuro della nostra Nazione: quale mondo lasceremo ai nostri bambini, e a quali bambini lasceremo il mondo?
La stoltezza di una politica che aggredisce la famiglia, scoraggiandola a donare la vita. La Banca Mondiale ci informa che le famiglie italiane – calcolando tutte le forme di imposte dirette e indirette – hanno pagato al fisco negli ultimi cinque anni il 67% del loro reddito, contro il 46% degli Stati Uniti ed il 25% della Svizzera.
Cari fedeli, Gesù oggi si rivela come l’unico maestro della sapienza e il potente liberatore dalle potenze del male. Chiediamo la grazia di testimoniare sempre in parole ed opere il suo Vangelo, il Vangelo della vita.