Vangelo
Mc 4,21-25
Lettura
Nel brano evangelico odierno abbiamo due brevi parabole con cui Gesù c’invita ad accogliere la sua parola e a renderne testimonianza. La prima è sulla “lampada che viene”, che è Cristo stesso, il quale s’identifica con la sua parola che non può essere nascosta o soffocata sotto il moggio, (recipiente con cui si misurava il grano). Per una concatenazione d’immagini, poi, Gesù parla della misura con la quale misuriamo. Essa è la fede senza preconcetti, che permette di accogliere la Parola, “comprenderla” e attuarla nella vita.
Meditazione
L’utilizzo che fa il Signore nella parabola di cose domestiche, come la lampada, il moggio e il letto, ci porta dentro le nostre case. Le due parabole proclamate oggi, infatti, sono molto “laiche” e dovrebbero fotografare la nostra vita cristiana di tutti i giorni. La lampada che viene è il Verbo di Dio al quale il credente, identificandosi con il Salmista, dovrebbe poter dire «lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino», dove per cammino s’intende l’intera vita. Ma questo è vero per tutti noi? O anche noi, quella Parola che è proclamata nella messa domenicale, poi la mettiamo – non avendo più il moggio in casa – nel frigorifero; o la nascondiamo «sotto il letto», cioè ci dormiamo sopra, come se essa non fosse bruciante, così come l’hanno percepita i Profeti e gli Apostoli? La seconda parabola, quella della “misura”, ci aiuta a fare un serio esame di coscienza. Che misura ha la nostra fede quando sentiamo proclamare la parola di Dio? Abbiamo accolto la Parola come i discepoli di san Paolo ai quali egli può dire: «Noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio» (1Ts 2,13)? Riprendiamo la parabola di partenza e applichiamola, positivamente, alle nostre famiglie. Facciamo come scrive l’evangelista Luca: poniamo la luce «su un candelabro, perché chi entra veda la luce» (Lc 8,16). Mettiamo, cioè, la Parola al centro della famiglia così che essa possa darne testimonianza credibile ai vicini. Proviamo a riunirci come famiglia, anticipando le letture che ci saranno proposte la domenica successiva. Ognuno, dai nonni ai nipotini, avrà qualcosa da dire agli altri, allora con l’evangelista Matteo, sperimenteremo come la Parola «faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5,15).
Preghiera
«Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore. Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre» (dal Salmo 119).
Agire
Farò in modo che tutti, in famiglia, abbiano sul comodino, accanto al letto, un Vangelo da leggere, meditare e pregare.
Meditazione a cura dei Monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio (Piedivalle di Preci – Perugia), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it