"Cari giovani, imparate a piangere, ad amare e farvi amare!"

Ancora un fuori programma nell’incontro con i giovani nella Pontificia Università Santo Tomas: il Papa, commosso dalle testimonianze di tre ragazzi, cestina il discorso scritto e parla a braccio per 40 minuti

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Prima, presso il monumentale Arch of the Centuries dell’Ateneo, il Papa aveva dialogato con i leader delle principali Confessioni religiose del Paese: buddista, ebraica, evangelica, “Filippina Indipendente”, induista, islamica e ortodossa. Poi, si è immerso nella folla di circa 30mila ragazzi e ragazze, svolgendo il consueto tour in papamobile accompagnato da cori, canti e applausi.

Come sempre, poi, Francesco ha spiazzato tutti. Dopo aver ascoltato le testimonianze di tre ragazzi – una adolescente fuggita di casa piccolissima e divenuta una ‘ragazza di strada’, uno studente di ingegneria disorientato dalle nuove tecnologie e dalla perdita di veri lavori, ed un laureato impegnato in attività di volontariato per le vittime del tifone Yolanda – il Papa ha cestinato il discorso scritto e ha parlato per circa 40 minuti a braccio e in spagnolo. 

“La realtà è più importante delle idee – ha detto – e la realtà che siete è più importante che le idee che avevo preparato”. Il Pontefice ha poi voluto iniziare ricordando una ragazza di 27 anni morta ieri colpita da una impalcatura che è crollata. Una volontaria, figlia unica, con la mamma a Hong Kong e il padre insieme a lei a Manila. Papa Francesco ha chiesto un minuto di silenzio per la giovane e invocando l’intercessione di Maria ha recitato un’Ave e Maria ed un Padre Nostro insieme a tutti i presenti.

Da lì ha tratto spunto per sottolineare il ruolo delle donne nella società Filippina. “A volte – ha ammesso –  siamo troppo maschilisti”, mentre “le donne sono capaci vedere cose e di porre domande che gli uomini non possono neanche comprendere”.

Ha quindi fatto riferimento alla giovane ragazza che poco prima aveva offerto la sua testimonianza, che si era commossa per la domanda: “Perché i bambini soffrono?”. “Soltanto quando saremo in grado di piangere potremo rispondere a questa domanda”, ha risposto il Pontefice.

“Al mondo di oggi manca il pianto, mancano le lacrime”, ha soggiunto, “piangono gli emarginati, piangono quelli che sono lasciati da parte, piangono quelli che sono disprezzati”, invece “noi che non abbiamo queste grandi difficoltà non sappiamo più piangere”.

Gesù stesso, raccontano i Vangeli, piange per l’amico morto, piange quando vede una madre vedova che seppellisce il proprio figlio, piange nel profondo del cuore quando condivide le difficoltà e le sofferenze delle folle. “Se non apprendete a piangere non sarete mai dei buoni cristiani!. E questa è una vera sfida, dovete essere coraggiosi non dovete aver paura di piangere”, ha insistito il Papa.

Rispondendo poi  allo studente di ingegneria che domandava il senso delle tante informazioni che le nuove tecnologie mettono a disposizione, Bergoglio ha spiegato che più che di accumulo di informazioni, abbiamo bisogno di giovani sapienti. Ma per arrivare ad esserlo bisogna apprendere ad amare, perché “solo con l’amore le informazioni possono diventare feconde”.

Nel cammino di saggezza, ha spiegato il Papa, “le informazioni arrivano al cuore lo commuovono e ci spingono ad agire. Pensare, sentire e fare sono le tre lingue dell’amore”. Proprio sul tema dell’amore si è soffermata la riflessione del Vescovo di Roma, che, con vigore, ha affermato: “Il vero amore è amare e farsi amare”.

A tal proposito ha ricordato la vicenda di Matteo, che era un gabelliere che raccoglieva le tasse dai giudei per darle ai romani. Gesù passa, lo vede e gli dice: “Seguimi”. Matteo è sopraffatto dalla sorpresa di sentirsi amato.

Allo stesso modo “fatevi sorprendere da Dio”, ha esortato il Santo Padre; anche se a volte si tema “di restare a mani vuote”, non abbiate paura – ha incoraggiato – “le tue mani non sono mai vuote se sono piene d’amore”.

Dunque “pensare sentire, fare e farsi sorprendere dall’amore di Dio”: questo è, secondo Papa Bergoglio, il cammino per diventare saggi e sapienti. L’esempio sono i poveri, da cui imparare “che per amare veramente non basta dare ma anche saper ricevere”. Bisogna quindi diventare “mendicanti di amore”: “Molti – ha annotato il Pontefice – pensano di non avere bisogno di niente e sono veramente dei poveri, sono persone che hanno più povertà, più necessità, più bisogno. Bisogna invece lasciarsi evangelizzare dagli infermi, bisogna tendere la mano coscienti della propria miseria”.

Infine, nell’entusiasmo generale, mentre i ragazzi cantavano “Noi ti amiamo”, Francesco ha affidato tutti i presenti a Maria, e ha espresso la propria gratitudine e chiesto, come di consueto, preghiere per se stesso.

Per leggere la traduzione italiana del discorso a braccio pronunciato dal Papa si può cliccare qui. Il link porta anche al testo preparato ma non pronunciato da papa Francesco.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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