Un tragico incidente d’auto, lo scorso 15 gennaio, ha ucciso mons. Joseph Mukasa Zuza (59 anni), vescovo della Diocesi di Mzuzu e presidente della Conferenza Episcopale del Malawi.
Ne dà notizia, tramite l’agenzia Fides, il segretario per le comunicazioni della Conferenza Episcopale, padre Andrew Kaufa, che ha confermato la morte del presule.
Pastore molto attento alle questioni sociali, in un colloquio proprio con Fides Mukasa Zuza aveva segnalato che “in Malawi la gente muore per la mancanza di medicine e di assistenza sanitaria, perché non ci sono fondi sufficienti da destinare alla sanità”.
Il presule ricordava che questa è una delle conseguenze più terribili del cosiddetto “cashgate”, lo scandalo che ha travolto buona parte dell’amministrazione statale e della politica del Malawi, provocato dalla malversazione dei fondi donati dalla comunità internazionale (in particolare dall’Unione Europea) che coprivano il 40% del bilancio statale.
“A causa del cashgate – spiegò il vescovo – i partner internazionali hanno bloccato l’invio di ulteriori fondi, fino a quando non saranno sicuri che il denaro da loro versato sia utilizzato per i fini ai quali è destinato. Il settore più colpito dalla mancanza degli aiuti dei nostri donatori è quello sanitario. Alcuni farmaci diventano sempre più costosi e non ci sono risorse per acquistarli. Ci sono persone che muoiono per la mancanza di cure adeguate”.
In questa fase difficile, disse “la Chiesa fa quello che può per aiutare i più bisognosi, ma non possiamo far fronte a tutte le necessità, visto che lo Stato stesso non è in grado di farlo”.