L'istruzione universitaria in Italia nel rapporto AlmaLaurea 2014

I dati presentati nell’ultimo numero di Statistica & Società

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Scrive Giorgio Vittadini, direttore del quadrimestrale Statistica & Società, nell’editoriale di presentazione del primo numero del 2015: “Di fronte ai continui e vorticosi cambiamenti cui assistiamo non ci si può accontentare di tradizionali fonti ufficiali ma bisogna integrarle con le nuove fonti statistiche che nascono in continuazione e interpretarle con analisi originali che – facciano parlare i dati – nel modo più opportuno ed esauriente”.

Così, tra i tanti interventi pubblicati sulla rivista (1) che presentano ricerche che integrano le “fonti ufficiali”, di particolare interesse risulta essere quello di Andrea Cammelli intitolato Opportunità e sfide dell’istruzione universitaria in Italia all’interno del quale si analizza il profilo dei laureati usciti dalle Università italiane nel 2013 (2).

Di seguito, alcuni dati sintetici:

Dal 2003 al 2012 il calo degli immatricolati è stato del 20% (passando dal picco di 338mila a 270mila).

Nella fascia di età 24-31 il numero dei laureati è del 21% contro il 39% in ambito OECD.

I giovani di origine sociale meno favorita, che tra i laureati del 2004 costituivano il 20%, nel 2013 sono diventati il 26%.

Su 100 laureati, terminano l’università in corso 41 laureati triennali, 34 laureati a ciclo unico e 52 magistrali.

La votazione finale è rimasta sostanzialmente immutata nei suoi valori complessivi (102,4 su 110) nel 2013. Anche se questi, variano di molto per ambito disciplinare: dal 94,2 su 110 nel gruppo economico-statistico al 104,7 nel gruppo letterario.

Si laurea in corso il 45% delle donne contro il 40% degli uomini; il voto medio di laurea è pari a 103,3 su 110 per le prime e a 101 per i secondi (questo è confermato in ogni percorso disciplinare e a parità di ogni altra condizione, come l’origine sociale o gli studi effettuati in precedenza).

Tra i laureati di primo livello, si osserva una più ampia utilizzazione di stage e tirocini nei gruppi insegnamento (91%), agrario (87%) e professioni sanitarie (86%).

Tra i laureati che hanno svolto una esperienza di studio all’estero, il 16% sono figli di genitori entrambi in possesso di laurea e si riducono al 5,7% tra i figli di genitori che non hanno conseguito la maturità.  

Tra i laureati di primo livello del Sud, gli intenzionati a proseguire la formazione sono il 65%, quota che cala al 54% tra i laureati residenti al Nord, a parità di area disciplinare.

La disponibilità a lavorare all’estero è dichiarata dal 48% dei laureati (14 punti in più del 2004); propensione accentuata tra i laureati di primo livello di materie linguistiche, in ingegneria e architettura.

Pertanto, se è vero che per i laureati nel 2013, aumenta la quota di coloro che terminano gli studi nei tempi previsti, si estende l’esperienza di stage e tirocini svolti durante gli studi e si capitalizzano le opportunità di studio all’estero; conclude così il suo intervento Cammelli: “Riveste un’importanza ancora maggiore l’efficacia dell’orientamento, che richiede informazioni corrette e utili a compiere scelte formative e di carriera”.

*

NOTE

1) La rivista, giunta al quarto anno di pubblicazione, è edita dalla Società Italiana di Statistica ed è disponibile in formato pdf sul sito www.sis-statistica.it (per un ulteriore approfondimento si può consultare l’edizione di ZENIT del 26 maggio 2012 dove si racconta della ripresa delle pubblicazioni). In questo numero, si segnalano un articolo di Domenico Tebala sul benessere e le disuguaglianze degli stranieri che vivono in Italia; un altro sulle interruzioni di gravidanza in Italia, di Carlo Zocchetti, ed infine sui nuovi strumenti per la misurazione della pressione fiscale, scritto da Antonella Caiumi.

2) Cammelli è tra i fondatori del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Il XVI rapporto AlmaLaurea sul profili dei laureati 2013 ha coinvolto 230mila laureati, dei 64 atenei aderenti. Di questi, 132mila di primo livello (58%), 65mila laureati magistrali biennali (28%) e 24mila laureati magistrali a ciclo unico (10%). Per approfondimenti consultare il sito www.almalaurea.it.

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Antonio D'Angiò

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