Si sono svolti il 13 gennaio a Gerusalemme i funerali delle quattro persone che sono state uccise dal terrorista Amedy Coulibaly nel supermercato Kosher di Parigi. Le vittime corrispondono ai nomi di Yohan Cohen, 22 anni, dipendente del minimarket, Philippe Barnham, 45 anni, dirigente di una impresa di informatica, padre di quattro figli, Francois-Michel Saada, pensionato, padre di due figli, e Yoav Hattab, 21 anni, studente a Parigi, figlio del rabbino capo di Tunisi.
Poco prima della cerimonia funebre il rabbino Meir Mazuz, della comunità tunisina di Israele, ha proposto di conferire la Medaglia di “giusto tra le nazioni” a Lassana Bathily il giovane commesso musulmano del supermercato Kosher di Parigi che è riuscito mettere in salvo sei persone tra cui una mamma con un bambino piccolo in braccio.
Quando il terrorista Coulibaly era al piano terra del supermercato pronto a uccidere gli ostaggi, Bathily, giovane musulmano originario del Mali, è sceso nella cella frigorifera, ha aperto la porta e vi ha fatto entrare diverse persone, spegnendo la luce e il congelatore.
Le persone terrorizzate, sono rimaste chiuse per ore nell’improvvisato nascondiglio, mentre il ragazzo si è messo in salvo riuscendo a salire sul montacarichi e scappare all’esterno. Una volta fuori dal supermarket ha consegnato le chiavi della saracinesca di ferro alle forze speciali che tentavano di entrare.
Il rabbino Mazuz ha raccontato ai presenti alla cerimonia l’eroica impresa di Lassana Bathily, affermando che ci troviamo davanti ad “un giusto tra le nazioni” e che “i giusti tra le nazioni hanno un posto nel mondo che verrà”.
Ai funerali, svolti al cimitero di Givat Shaul, erano presenti il presidente israeliano Reuven Rivlin, il primo Ministro Benjamin Netanyahu e, in rappresentanza della Francia, Segolene Royal, ministro dell’Ambiente ed ex compagna del presidente francese Francois Hollande.
Netanyahu ha invitato il mondo intero ad assumere misure più energiche per fermare i terroristi: “Questi – ha sottolineato – non sono solamente nemici degli ebrei, ma di tutta l’umanità”.