"La venuta del Papa sta unendo il paese"

Il cardinale Tagle sottolinea come la sobrietà con cui è stata organizzata la visita nelle Filippine sia stata voluta dallo stesso Francesco

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Nella visita pastorale di papa Francesco nelle Filippine spicca un’analogia con il viaggio del predecessore Paolo VI del 1970: anche in quell’occasione l’arcipelago asiatico era stato da poco colpito da un devastante tifone. Lo ha fatto notare in un’intervista alla Radio Vaticana, il cardinale Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila.

Il porporato, che aveva tredici anni all’epoca della visita di papa Montini, ha rievocato alcuni ricordi di quanto avvenne nel 1970, quando Paolo VI fu accolto dai filippini “come una grazia del cielo” e andò a visitare le famiglie più povere della periferia di Manila.

“Quando andai in parrocchia per una festività religiosa, il parroco e altre persone mi indicarono dove si trovava la casa che Paolo VI aveva visitato. I ricordi, le immagini e le conseguenze di quella visita sono ancora lì dopo 45 anni”, ha raccontato Tagle.

L’arcivescovo di Manila ha anche ricordato come la visita di Montini abbia dato nuovo impulso all’evangelizzazione in Asia, tanto è vero che quattro anni dopo, nel 1974, ebbe luogo “la prima assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia”.

Le analogie tra Montini e Bergoglio, tuttavia, non finiscono qui: la “rivoluzione” di Francesco del “dialogo” e dell’“abbraccio ai poveri”, secondo Tagle è infatti già individuabile nel magistero pontefice bresciano recentemente beatificato.

“Questa intuizione – ha commentato il cardinale – questa visione che Papa Francesco sembra riprendere e riproporre, l’ho già vissuta come testimone nei miei studi e nel mio incontro con Paolo VI nelle Filippine”.

Il porporato ha inoltre elogiato la sobrietà voluta dal Santo Padre per questa visita: “I vescovi coreani dissero a noi filippini che eravamo in Corea per la visita, che il Papa non sarebbe stato contento di vedere preparativi vistosi”.

A questo proposito l’arcivescovo di Manila ha puntualizzato che “tutti i soldi risparmiati per la visita papale, andranno in beneficenza, andranno ai poveri. Ed il Papa è stato molto esplicito su questo”.

Con riferimento ai cataclismi che periodicamente coinvolgono le Filippine, il cardinale Tagle ha raccomandato di non dimenticare “i tifoni giornalieri, i terremoti giornalieri causati dalla povertà, dalla corruzione, dagli accordi commerciali indecenti e dalle pratiche sleali”, aggiungendo che, in Asia, la povertà non è “qualcosa di estrinseco alla famiglia”.

Tagle ha poi espresso il proprio rammarico per l’impossibilità oggettiva di far incontrare i poveri del paese con il Papa, vista anche l’agenda assai fitta per il Santo Padre e la stanchezza cui inevitabilmente egli andrebbe incontro, se si considerano i cambiamenti di clima e d’orario, assieme ai continui spostamenti.

In occasione degli incontri con le famiglie e i giovani a Manila, tuttavia, Francesco “ascolterà le storie delle famiglie in difficoltà, quelle che nella loro vita hanno subito diversi tifoni”, dando loro “una parola di conforto”, sentendosi “rafforzato nella sua stessa fede da questa povera gente”.

Nel suo complesso, l’organizzazione della visita pastorale “sta davvero riunendo le persone”, anche tra le élite politiche, economiche ed ecclesiali, e il cardinale Tagle si è detto “sicuro che anche dopo la visita, questo senso di comunione, di lavoro in collaborazione tutti insieme, continuerà”.

Sullo sfondo del viaggio del Papa si avverte “tanta sofferenza”, tuttavia, “il messaggio cristiano non si conclude con la sofferenza, c’è sempre una Resurrezione”, ha detto il porporato, concludendo con l’auspicio che il Santo Padre veda ciò “tra coloro che hanno sofferto e che continuano a soffrire”. [L.M.]

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ZENIT Staff

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