"La preghiera del Papa a Madhu è un messaggio di speranza per lo Sri Lanka"

La Chiesa locale commenta con favore la visita di Papa Francesco al Santuario mariano: “Dopo anni di tragica guerra, da qui rifiorirà la pace”

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“La preghiera mariana del Papa al Santuario di Madhu è un messaggio di speranza: ricorda a tutta la nazione che l’armonia e la pace sono valori preziosi e imprescindibili per il futuro, sono un bene da tutelare insieme”. Così padre Cyril Gamini Fernando, incaricato del Segretariato per l’informazione della Chiesa srilankese, commenta all’agenzia Fides la preghiera mariana presieduta stamane da Papa Francesco nel Santuario della Vergine di Madhu, il più antico della nazione, che si trova a nord dell’isola, nella diocesi di Mannar.

“La Chiesa – afferma il religioso – è certa che, dopo 30 anni di tragica guerra, qualcosa di buono e di bello nascerà da Madhu: da qui parte la speranza di far rifiorire la pace e la riconciliazione”. L’evento di questa mattina, prosegue poi padre Fernando, è molto significativo in quanto “Madhu si trova in un’area che è stata attraversata dalla guerra ed è sempre stato un simbolo di unità e di armonia nazionale, essendo un luogo rispettato e frequentato da persone di tutte le religioni e di tutte le etnie. Il fatto che Papa Francesco ci sia andato e che da lì parta un appello alla pace e alla riconciliazione non potrà essere dimenticato: ha un valore altissimo”.

Sempre a Fides, il sacerdote srilankese spiega che la visita del Papa sta riscuotendo forte interesse in tutta la popolazione, anche tra i non cristiani. Lo hanno dimostrato le circa 500mila persone presenti oggi alla Messa di canonizzazione del beato Giuseppe Vaz, il missionario oratoriano ‘apostolo dello Sri Lanka’.

“C’è grande interesse ed entusiasmo – afferma – I mass-media srilankesi stanno assicurando vasta copertura all’evento, dando risalto alla visita del Papa. C’è un clima di solidarietà e di supporto che da tempo non respiravamo nel paese. La presenza di Francesco si conferma una benedizione per tutti noi”. 

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ZENIT Staff

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