Dopo la strage dei giorni scorsi a Baga e l’attentato del 10 gennaio in un mercato di Maiduguri, capitale del Borno, dove una ragazzina di 10 anni si è fatta esplodere uccidendo almeno 20 persone, prosegue la follia omicida di Boko Haram nel nord est della Nigeria.
Altre due bambine, di 10 e 15 anni, sono state usate come kamikaze per un attentato in un mercato specializzato nella vendita di cellulari a Potiskum, nello Stato nordorientale di Yobe. Probabilmente involontarie, le piccole si sono fatte saltare in aria o qualcuno ha azionato a distanza la cintura esplosiva nascosta sotto i vestiti. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio ma si parla di 7 morti e 48 feriti.
“Boko Haram è il male e dobbiamo eliminarlo tutti insieme”, aveva detto ieri il portavoce della Difesa nigeriana supplicando l’aiuto della comunità internazionale. L’esercito è schierato, ha infatti detto il generale, ma i nostri mezzi sono inadeguati alla minaccia.
Sono giunti in queste ore poi alcuni dettagli sulla tragedia di Baga raccontati dai sopravvissuti, ancora sotto shock per l’orrore vissuto. Gli assalitori erano una miriade – dicono -, pare che tra loro vi fossero miliziani stranieri originari del Mali, dell’Algeria, della Libia e del Sudan. Uomini e donne sono stati sterminati come insetti.
Secondo le ultime stime, i morti nella strage potrebbero essere 2000, un numero esorbitante pari quasi a quello dell’attacco alle Torri Gemelle. Circa 600mila persone sono riuscite invece a fuggire verso Camerun, Ciad e Niger, ma rischiano ora di morire per la fame.