Anni fa, durante le rare visite che facevo alla mia famiglia, notavo che mia sorella tornava dal lavoro molto preoccupata, immusonita tanto che non la si poteva avvicinare, né le si poteva rivolgere la parola senza provocarne reazioni spazientite. Mia mamma spesso con me se ne lamentava. Dopo cena solitamente vedevo mia madre alzarsi da tavola e lavare i piatti. Talvolta, senza farsi sentire, mi confidava: “To sorella a casa è pigra, non la fa gnente: gnanca i piati la lava.”
Una sera la vidi tornare dal lavoro tutta allegra, piena di brio; un atteggiamento mai riscontrato in lei nelle mie visite precedenti. Me ne rallegrai dentro di me e me ne stetti a osservare e a congetturare da che cosa provenisse tanta gioia.
Per di più quella sera, con grande sorpresa, vidi mia sorella alzarsi da tavola canticchiando e mettersi il grembiule per lavare i piatti; c’era un mucchio di piatti, quella sera, per la presenza di ospiti a cena. Non solo era gaia, ma anche ricca di battute scherzose con me e con tutti i presenti.
Appena le fu possibile, mia madre, che aveva notato in me l’espressione di vivo stupore, mi chiamò in disparte e mi spiegò in poche parole il motivo per cui mia sorella, ormai da vari giorni era sorprendentemente lieta e servizievole in casa e fuori di casa: “La ga trovà el moroso – mi sussurrò con soddisfazione – Speriamo che la duri”.
Ma quando la motivazione è poggiata sulla roccia, fondata in radice, se insomma hai trovato “il Moroso” che ti ama perdutamente nella “buona e nella cattiva sorte”; Lui rende inossidabile il tuo sorriso.
Ciao da p. Andrea
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