Vangelo
Mc 6,45-52
Lettura
Dopo la moltiplicazione dei pani, l’evangelista Marco ci narra come Gesù cammini sulle acque del “mare” di Galilea. L’episodio va letto alla luce dell’Esodo d’Israele, e come anticipazione della risurrezione di Cristo. Il mare, infatti, nella Bibbia è simbolo del male e della morte, che solo Dio può dominare. Ecco perché Gesù, scambiato per un fantasma, si presenta ai suoi discepoli come «IO SONO», JHWH, e come tale mostra di avere potere sui venti e sul mare, suscitando nei suoi discepoli lo stupore per il divino.
Meditazione
Quante volte Gesù ci ha fatto dono di una sua epifania, ma noi, come i suoi discepoli, presi dalle nostre paure, non lo abbiamo riconosciuto, anzi lo abbiamo scambiato per un fantasma. Mentre lui, paziente, veniva accanto a noi per confortarci, per dirci che egli è veramente il nostro Dio, il vincitore del peccato e della morte. Ma perché, proprio nei momenti in cui ne abbiamo più bisogno, non sappiamo riconoscerlo? Ce lo dice l’Evangelista: il nostro cuore è indurito, è ormai divenuto incapace di percepire quanto Dio ci abbia amato e ci ami. Umanamente, abbiamo tutte le ragioni per sentirci travolti dalle nostre paure: la nostra vita è come una barca in mezzo alla tempesta; tutto e tutti sembrano andarci contro. E dal punto di vista spirituale, noi, a differenza di quanto scrive l’apostolo Giovanni, non abbiamo fiducia nel giorno del giudizio. C’è troppa distanza tra noi e Lui. In più, il Redentore in cui credevamo, lo percepiamo lontano ed evanescente come un fantasma. Facciamoci aiutare da san Bernardo, che ha superato questi terribili momenti e ripropone a noi la sua esperienza: «O tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti… Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni… Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti spingono di qua e di là… Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo squassano la navicella della tua anima… Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, spaventato al terribile pensiero del giudizio, stai per precipitare nel baratro della tristezza, e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria!». Maria, infatti, è colei che ha dato carne al Verbo, lo ha allattato bambino e poi lo ha abbracciato deposto dalla croce. Maria ti assicura che Gesù non è un fantasma, che è il tuo Salvatore.
Preghiera
Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Agire
Non deve mancare nella mia casa una devota immagine di Maria Santissima, alla quale volgerò spesso il mio sguardo supplice.
Meditazione a cura dei Monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio (Piedivalle di Preci – Perugia), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it