Vangelo
Mc 6,34-44
Lettura
L’evangelista Marco ci narra la prima moltiplicazione dei pani. Con questo miracolo Gesù si manifesta (altra epifania) come il Messia atteso dai Giudei. Tutto nell’episodio rimanda ai “segni” dell’Esodo e alla supplica che Mosè rivolse a Dio in favore del suo popolo: «Signore, Dio della vita, metti a capo di questa comunità un uomo che li preceda… perché la comunità del Signore non sia come un gregge senza pastore» (Nm 27,16-17). Il modo e i gesti con i quali Gesù moltiplica i pani sono una chiara anticipazione dell’Eucaristia.
Meditazione
Dobbiamo leggere le pagine evangeliche che la liturgia ci propone in questi giorni come un prolungamento dell’Epifania, la manifestazione di Gesù, Figlio di Dio. Così, nella sua «compassione per la grande folla che lo attorniava, perché erano come pecore senza pastore», Gesù si rivela uguale al Padre, il Dio che nell’Esodo, e poi in tutta la storia d’Israele, ha seguito il suo popolo con amore misericordioso, supplendo di persona alle mancanze di coloro che egli aveva scelto a guida del suo popolo. Per questo le invettive che leggiamo nel libro del profeta Ezechiele, contro i cattivi pastori (cfr. Ez 34), le ritroviamo poi sulla bocca di Cristo contro gli scribi e i farisei, che curavano solo i propri interessi. La promessa che Dio fa di pascolare direttamente il suo gregge e di cercare le sue pecore disperse, è attuata pienamente da Gesù che, giustamente, potrà dire di essere lui il buon pastore che va in cerca della pecora smarrita. È significativo che la prima cosa che Gesù fa «mosso a compassione» è insegnare. Soltanto dopo, a favore di coloro che erano rimasti ad ascoltarlo, compirà il prodigio della moltiplicazione dei pani. Anche gli Apostoli lasceranno ad altri «il servizio delle mense», per dedicarsi all’insegnamento e alla preghiera (cfr. At 6,4). Ed è la “fame della Parola” che ci rende capaci di percepire il segno dell’Eucaristia. Conseguentemente, chi ha avuto il mandato di Pastore nella Chiesa deve chiedere, ogni giorno, un cuore compassionevole come quello di Gesù, dell’apostolo Paolo e di tanti Santi sacerdoti che hanno saputo sacrificare la vita per i loro fedeli. Ma anche i laici non devono farsi fagocitare dalle attività materiali, fino al punto da non avere mai tempo per l’ascolto della Parola, per la preghiera, e per l’essenziale impegno della Messa domenicale, altrimenti non sarebbero cristiani.
Preghiera
«Signore, tu sei misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore. Sei buono verso tutti, la tua tenerezza si espande su tutte le creature. Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente» (dal Salmo 145).
Agire
Oggi farò un’offerta in favore dei bambini che non hanno potuto avere la “befana”.
Meditazione a cura dei Monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio (Piedivalle di Preci - Perugia), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it