Nella società d’oggi il ruolo della maternità non riceve la considerazione che meriterebbe, eppure una società senza le mamme sarebbe “disumana” e il loro contributo è il più efficace antidoto all’individualismo e all’egoismo.
Lo ha detto stamattina papa Francesco durante la prima Udienza Generale dell’anno, in cui ha proseguito il ciclo di catechesi sulla famiglia.
Richiamandosi alle recenti liturgie di Maria Madre di Dio e dell’Epifania, che ben mettono in risalto la figura della Vergine, il Santo Padre ha ricordato che in ogni famiglia il ruolo materno è fondamentale, in quanto “ogni persona deve la vita a una madre, e quasi sempre deve a lei molto della propria esistenza successiva, della formazione umana e spirituale”.
Pur essendo “molto esaltata dal punto di vista simbolico”, la madre è solitamente “poco ascoltata e poco aiutata nella vita quotidiana, poco considerata nel suo ruolo centrale nella società”; spesso, anzi, “si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per i figli per ‘risparmiare’ sulle spese sociali”, ha affermato il Papa.
Questa scarsa considerazione della figura materna è diffusa anche nel mondo cattolico, nonostante al “centro della vita della Chiesa”, ci sia proprio Maria, la Madre di Gesù.
Francesco ha aggiunto che, proprio in virtù dei sacrifici che molte mamme compiono “per i propri figli, e non di rado anche per quelli altrui”, esse meriterebbero più “ascolto” e più comprensione, ad esempio, della loro “lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia”.
Fare la mamma comporta sempre “problemi” e “lavoro”, ha sottolineato il Santo Padre, ricordando la sua infanzia e di sua madre Rosa che, nonostante la vivacità dei figli, “era felice” e “ci ha dato tanto”.
La generosità delle mamme è, secondo il Pontefice, “l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico”. Se, infatti, la parola “individuo” significa “che non si può dividere”, le mamme, al contrario, “si ‘dividono’, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere”.
Sono proprio le madri, poi, “a odiare maggiormente la guerra, che uccide i loro figli” e sono sempre loro a “testimoniare la bellezza della vita”.
Bergoglio ha quindi citato il servo di Dio Oscar Arnulfo Romero, quando parlava di “martirio materno”, in quanto una madre, “senza timore […] concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto”: ciò significa “dare la vita”, che, come ha aggiunto il Papa, “è anche una scelta di vita”.
Una società senza madri, senza la loro “tenerezza”, la loro “dedizione” e la loro “forza morale”, sarebbe “disumana”. Le mamme hanno anche il merito di trasmettere “il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano”.
Senza le mamme “non solo non ci sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo”, ha detto il Santo Padre, ricordando poi che anche la Chiesa è “nostra madre” e noi “non siamo orfani”.
Papa Francesco ha poi concluso la catechesi con un ringraziamento e una richiesta di applauso a tutte le mamme “per ciò che siete nella famiglia e per ciò che date alla Chiesa e al mondo”.
Il testo completo della catechesi è disponibile qui.