La vita nuova ed eterna

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Tanto la prima lettura quanto il Vangelo odierno impegnano la nostra riflessione verso un itinerario che è battesimale ed eucaristico al tempo stesso. L’incontro di Filippo con un Etiope eunuco terminerà con il dono del battesimo ricevuto dal funzionario della regina di Candace. La pagina evangelica, proseguendo il discorso eucaristico di Gesù del sesto capitolo di Giovanni, ci presenta Cristo come pane di vita disceso dal cielo e inviato dal Padre per la salvezza di ogni uomo. I doni del battesimo e dell’eucaristia, trasfigurati dal fulgore della luce pasquale, ci conducono a vita nuova. Una vita da figli e figlie di Dio. Una vita che già profuma d’eternità.   

Meditazione

Secondo il libro degli Atti, Filippo è inviato a predicare la Parola nella regione di Samaria. Il cammino di evangelizzazione di Filippo è costantemente guidato dalla luce del Risorto. L’iniziativa spetta al Signore perché è un suo angelo che indirizza i passi di Filippo su di una strada deserta e assolata, ma non per questo priva della presenza di Dio. L’incontro e il dialogo evidenziano il ruolo di Filippo: essere mediatore di grazia tra l’etiope e Dio, tra la ricerca della Verità e la conoscenza della sua Parola fino al dono del battesimo che riempie di gioia il cuore dell’eunuco e permette allo stesso di proseguire il proprio cammino con una diversa consapevolezza e una nuova identità. La “vita nuova” che tutti noi abbiamo ricevuto il giorno del nostro battesimo diventa “vita eterna” nella misura in cui è resa partecipe del banchetto eucaristico. La pagina evangelica di Giovanni condensa in poche righe una grande ricchezza di significato. È il Padre ad attirare ogni battezzato verso Cristo ed è da Cristo che ciascuno riceve in nutrimento il pane della vita. «La fede – scrive sant’Agostino – ci attira verso Cristo, e se non ci fosse data gratuitamente dall’alto, Cristo non direbbe: Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre, che m’ha inviato […], nessuno può andare a lui se non gli è concesso dal Padre e perciò dallo stesso Figlio e dallo Spirito Santo, poiché non sono separate le grazie e le opere dell’inseparabile Trinità, ma il Figlio, onorando in tal modo il Padre, non vuol offrire alcun argomento che tra loro ci sia differenza, ma ci offre solo un grande esempio di umiltà» (Lettera 194, 3, 12). 

Preghiera

Ti ringrazio, Signore, per il dono del battesimo e dell’eucarestia e ti chiedo la grazia di dilatare il mio cuore affinché sappia riscoprire nella mia vita la gioia di essere tuo figlio e la partecipazione a quel banchetto eucaristico che da sempre hai preparato per me. 

Agire

Ripenso alle vicende liete e tristi della mia esistenza per scorgere, in esse, la presenza salvifica del Signore Risorto, che guida e orienta la mia vita. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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