Qualche giorno fa, lunedi 29 ottobre, Papa Francesco ha incontrato il Presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. Secondo quanto hanno riferito i comunicati ufficiali, dal colloquio è emersa una forte volontà a lavorare insieme per diminuire il numero dei poveri nel mondo.
Il presidente Kim, subito dopo l’udienza, ha poi confermato che l’incontro, durato circa mezz’ora, “non è stato economico, ma morale”. “Non abbiamo parlato di economia globale – ha detto Kim – ma abbiamo avuto una meravigliosa discussione sulle cose che possiamo fare insieme”. Il presidente si è detto “toccato e commosso dal calore e dalla gentilezza del Papa”, con il quale ha dialogato in spagnolo, una lingua imparata nella sua lunga esperienza di medico in America Latina, che gli ha permesso “di conoscere molti amici del Santo Padre, soprattutto in Perù”.
Il vertice della Banca Mondiale ha inoltre detto di “condividere quella che il Santo Padre chiama la ‘opzione preferenziale’ con i poveri”, e ha riferito che con il Papa hanno discusso il modo in cui possono lavorare insieme: “Credo che potremmo suscitare un movimento sociale che potrebbe accelerare il progresso. Quella del Papa, ha proseguito, è una figura così ispiratrice che può dare solidità a questo movimento: ci piacerebbe averlo in visita a Washington”.
Per la Banca Mondiale, ha sottolineato Kim, “la crescita è un elemento cruciale, ma penso anche che debba essere inclusiva. Sappiamo che se ci sono forti livelli di diseguaglianza, la crescita perde slancio e si ferma”. Ha quindi riconosciuto che la ‘sua’ Banca più volte è stata additata come una delle responsabili delle diseguaglianze e della cattiva distribuzione delle risorse economiche nel mondo. Il presidente ha spiegato al Papa che egli stesso, in passato, aveva manifestato contro l’istituto di Washington. Ma, ha aggiunto, che nel frattempo “la Banca Mondiale è cambiata in maniera enorme e che un tempo riteneva che la sola crescita fosse sufficiente, mentre oggi pensiamo che debba essere per le persone e per dare lavoro ai più poveri. Non si ha crescita se non si investe nelle persone” ha affermato.
Nel contesto della “lotta alla povertà”, Jim Yong Kim ha infine ricordato l’importanza del ruolo degli esponenti delle religioni mondiali. “Il fatto che Papa Francesco si esprima così chiaramente sul tema della lotta alla povertà è cruciale ma vogliamo rivolgerci anche ai leader di altre religioni” ha detto. E per questo “stiamo valutando di rivitalizzare il nostro Comitato consultivo inter-religioso. Abbiamo un’ottimo rapporto di lavoro con la chiesa Cattolica e lavoriamo con loro su diversi temi”.