Chioccia e pulcini

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Nell’ultima parte del viaggio verso Gerusalemme, Luca ci mostra un Gesù che si confronta, in maniera decisiva, con l’incredulità di Israele. Su questo sfondo si collocano tanto il suo colloquio con i farisei quanto il lamento sulla Città Santa. Gesù rileva l’ipocrisia dei farisei, che sembrerebbero volerlo difendere dalle trame di Erode Antipa, per nulla pericoloso, tanto da essere paragonato ad una volpe a motivo della sua astuzia. Il Maestro dichiara la propria volontà risoluta di portare a compimento il cammino verso Gerusalemme, nonostante in questa città si consumi il rifiuto dell’ultima offerta di salvezza promessa. Dio abbandonerà il tempio e così il popolo, scosso da questa assenza, sarà provocato alla conversione. 

Meditazione

Davanti alle resistenze dei gerosolimitani, Gesù non evita di mostrare il proprio dolore, espressione di un amore non compreso e tradito. Nei suoi gesti e nelle sue parole è rivelata l’ostinata passione per l’uomo da parte di Dio, che non conosce interruzioni o ripensamenti. Dio offre continuamente occasioni di grazia e di comunione con Lui, ma spesso incrocia le nostre resistenze, i nostri dubbi, le nostre lamentele, le nostre chiusure. Su questo scontro di volontà, quella di Dio e la nostra, si staglia la croce del Figlio come attestazione della più radicale solidarietà di Gesù con la storia travagliata di ogni uomo, ormai lavata e redenta nell’acqua e nel sangue pasquali. Il credente non può fare a meno di sottoporre la propria esistenza al giudizio della croce, perché di lì proviene un amore che ha origine dal Padre, ma che ha i tratti propri della madre: è un amore che protegge, che copre, che nutre, che custodisce. Proprio come una chioccia. È il volto “debole” e “stolto” di Dio, attraverso il quale Egli comunica la forza e la sapienza del suo amore. A tal riguardo Paolo può affermare: «Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Cor 1,22-25). Davanti allo scandalo della croce sono messi a nudo tutti i nostri pensieri e le nostre convinzioni su Dio, ma ci è anche offerta la grazia di una conversione capace di rinnovare la vita tutta intera. 

Preghiera

Signore, mentre le sfide dei nostri tempi si fanno più drammatiche, tu ti fai vicino come una chioccia, per custodirci. Prendici per mano e donaci occhi capaci di speranza. Contempleremo i cieli e la terra nuovi che ci hai promesso. 

Agire

«Mia forza e mio canto è il Signore: Lui mi ha salvato» (Es 15,2). Lo ripeterò spesso in questo giorno.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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