Il premio "Leonardo Melandri 2013" a Joseph H.H. Weiler

L’accademico, direttore dell’European University Institute, riceverà domenica il prestigioso riconoscimento per il dialogo fra le religioni monoteistiche abramitiche

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Sarà consegnato domenica pomeriggio a Bertinoro al costituzionalista americano di religione ebraica Joseph Weiler il premio Leonardo Melandri – Museo interreligioso per il dialogo fra le religioni monoteiste abramitiche, giunto alla terza edizione. Attraverso la valorizzazione di questa figura di studioso del diritto comunitario europeo la Fondazione intitolata allo scomparso senatore forlivese intende attirare l’attenzione su un grande tema del dibattito contemporaneo: il rapporto fra credenti e non credenti nello spazio pubblico e i diritti attinenti alla libertà di coscienza che gli uni e gli altri chiedono di vedere rispettati. Weiler infatti prima della premiazione svolgerà un intervento sul tema “Libertà religiosa in Europa: il dialogo tra credenti e non credenti”.

L’accademico statunitense è noto in Italia per aver co-fondato nel 1989 l’Accademia di Diritto Europeo presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze (Eui), di cui dal 1° settembre di quest’anno è presidente, e per essere stato il rappresentante legale dei paesi terzi che nel 2010 si erano costituiti nella causa Lautsi contro lo Stato italiano inerente la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane di fronte alla Corte Europea dei Diritti Umani. L’arringa del professore contribuì a convincere la Grande Camera d’Appello a ribaltare la sentenza di primo grado che imponeva all’Italia di rimuovere i crocefissi dalle pareti delle scuole.

Dopo la consegna del premio presso la Sala Affrescata del Museo da parte del presidente della Fondazione Roberto Melandri, la manifestazione proseguirà nella serata a Forlì presso la Sala Melozzo in piazzetta Melozzo degli Ambrogi con un dialogo pubblico fra il poeta Davide Rondoni e Joseph Weiler sul tema “I Salmi: poesia dell’uomo e di Dio”. Canti della tradizione ebraica saranno intonati dal coro Mulino Mistico del maestro Paolo Bacca e le traduzioni italiane dei testi e di alcuni salmi recitate da Davide Rondoni ed Elena Agnelli, con la conduzione di Franco Palmieri.

I Salmi rappresentano, insieme alla Bibbia, il grande codice letterario europeo. Le ragioni profonde di poeti diversi come Dante e Petrarca  potrebbero sfuggire senza prendere in considerazione le diverse ragioni che li portarono a confrontarsi con il contenuto dei Salmi. Spesso il dettato poetico del Salterio è stato estraneo alla riflessione critica e alla poetica contemporanea, che separa e riduce ad una specializzazione la poesia religiosa.

Al contrario la parola del Salmista, che diventa realtà, va ad interrogare in modo profondo la libertà e la religione dell’uomo: la parola poetica stabilisce una relazione, una presenza tra io poetante e il “tu” di un altro trascendente. È una parola che stabilisce il dialogo e la relazione, spezzando l’individualismo contemporaneo. Lì la parola torna ad interrogare la ragione sul senso profondo dell’esistenza, comprendendo tutte le sue contraddizioni nel rapporto con la realtà.

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ZENIT Staff

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