Sta facendo il giro del web e commuovendo tutti la storia di Emmanuel Joseph Bishop, 16 anni, talento prodigioso con la sindrome di Down. Parla tre lingue, tiene conferenze negli USA e nel resto del mondo, suona il violino e si è già esibito in concerti con orchestre sinfoniche.
La maggior parte dei suoi coetanei vanta le capacità di aver superato il record del videogioco del momento, mentre Emmanuel ha già una formazione pluri-settoriale che meraviglia: a due anni cominciava a leggere e a tre era capace di leggere parole in francese, a soli sei anni lesse il discorso di benvenuto dell’Associazione Nazionale Sindrome di Down, e lo fece in tre lingue per una platea di più di seicento persone.
Nello stesso periodo iniziò a suonare il violino, a otto anni andava in bicicletta e vinse delle medaglie alle paraOlimpiadi degli USA, gareggiando anche nel golf e nel nuoto in cui vinse medaglie nei 200 e 400 metri in stile libero. Nel 2010 suona alla Giornata Mondiale per la Sindrome di Down in Turchia, insieme a un’orchestra sinfonica, a 12 anni suona il violino in un recital in Irlanda in occasione del Decimo Congresso Mondiale della Sindrome di Down.
Beh, non c’è che dire. Eppure, in molti Paesi a questo ragazzo così speciale non sarebbe stato concesso di vivere per colpa di un cromosoma in più. Stupido, penserà il lettore. Facile pensare questo ora che Emmanuel è grande in tutti i sensi e si è guadagnato una dignità che la società di oggi rifiuta di riconoscere all’essere umano solo perché tale.
Eppure, nonostante una dignità ce l’abbia da quando è stato concepito, Emmanuel dà una grande lezione al mondo di oggi, che si nasconde troppo spesso dietro parametri estetici e pseudo morali, smontando tutti gli argomenti di coloro che sono ancora favorevoli all’aborto dei bambini down.
A chi la giustizia ce l’ha nel sangue e la ricerca in maniera quasi utopistica, potrebbe risultare addirittura che questo non sia giusto. Non servono dimostrazioni, dovrebbe essere naturale il pensiero che ogni essere umano è degno di vivere in qualunque condizione esso si trovi. Eppure, come a rafforzare la tesi, per coloro che ancora dubitano o non credono ancora, Emmanuel come tanti altri ragazzi down, turbano il pensiero dominante e semplicistico con la forza e la gioia della loro stupenda vita.
Emmanuel si sforza di mostrare al mondo che i disabili sono uguali agli altri, che hanno dei carismi e delle qualità che vanno oltre la disabilità e persegue questo suo obiettivo attraverso delle azioni concrete, che riporta nelle sue testimonianze:
Evidenziare le competenze, talenti, doni e le potenzialità dei bambini con questa disabilità.
Contrastare le basse aspettative nella sindrome di Down.
Dimostrare che la gioia di vivere non si oppone a queste persone.
Attenuare la prevalenza di tutto ciò detto o scritto sulla sindrome di Down proviene principalmente da persone senza questa disabilità.
Un ragazzo talentuoso e altruista, che regala un pezzo della sua vita al servizio degli altri.
E poi, ditemi che non sarebbe dovuto nascere…
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Articolo pubblicato dal sito giovani pro life: http://www.giovaniprolife.org/2013/10/abortire-i-bambini-down-ma-emmanuel-e.html