L'uomo al centro

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il sabato era, ed è, un’istituzione che fa parte dell’identità del popolo di Israele. È comprensibile, perciò, la sua sacralizzazione, la sua intangibilità, la sua assolutizzazione. Gesù rispetta il sabato, ma rispetta ancora di più l’uomo e la sua dignità, l’uomo e la sua sofferenza.

Meditazione

È sabato, il tempo di Dio, e siamo nella sinagoga, il luogo dell’ascolto della Legge e dell’obbedienza a Dio. In questo tempo e in questo luogo, però, l’uomo non può agire: le sue caratteristiche essenziali sono descritte, nella Bibbia, mediante l’occhio, il cuore e la mano. L’occhio è l’intelligenza per vedere il vero; il cuore è la volontà per amare il bello; la mano è la libertà per attuare il bene. Però, anche se l’occhio può, in qualche modo intravvedere e il cuore desiderare, la mano resta inaridita, incapace di muoversi perché l’uomo l’ha tesa verso il frutto della disobbedienza (cfr. Gen 3,1ss) ed essa è rimasta chiusa nel possesso e senza vita. Senza l’intervento di Gesù questa situazione disastrosa sarebbe definitiva; Gesù, invece, lo pone al centro e lo “ri-crea”: la sua mano torna buona e può agire come Dio, di cui ha sperimentato l’amore e di cui si scopre figlio. Nell’incontro con Gesù, nell’obbedienza alla sua parola, che ci ha posti nel mezzo e ci chiede ciò che sembra impossibile, siamo finalmente guariti dalla tremenda malattia di non poter fare il bene che approviamo e di fare il male che detestiamo (Rm 7,14ss). La Legge, pur giusta, uccide; l’amore che Gesù ci ha donato dà la vita senza misura. Chiediamoci, allora: che posto occupa realmente Gesù Cristo nel nostro modo di pensare e nelle nostre decisioni? È sempre Lui il criterio primo e ultimo di giudizio e di scelta? Ne esplicitiamo il messaggio senza voler aggiungere nulla, quasi che Egli si fosse dimenticato qualche particolare o, peggio, quasi che il messaggio fosse bisognoso di ritocchi per renderlo accettabile?

Preghiera

Signore, tienimi lontano dalla tentazione di “aggiornarti”, di aiutarti con qualche novità ad essere più attuale. Fa’ che la mia passione sia quella di farti conoscere per quello che sei, la mia sofferenza quella di impegnarmi perché tu non venga sfigurato e frainteso. Così parteciperò, completandola, alla tua passione nella fedeltà al tuo progetto d’amore.

Agire

Un momento di preghiera, in casa o in chiesa, per incontrarmi con Gesù ed essere da Lui “ri-creato”.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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