Attraverso il Pane condiviso

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La Dei Verbum ci educa con chiarezza, mentre afferma che «Dio ha parlato in eventi e parole intimamente connessi». Ed oggi i due eventi di ieri (la guarigione dello storpio e l’incontro di Emmaus) sono spiegati a livello teologico, perché i fatti della vita diventino forza per il nostro cammino e luce ai nostri passi. Pietro spiega che è la presenza di Gesù che opera il miracolo e non la sua azione. Così la Chiesa sia sempre tramite e mai termine. Povera di sé per essere ricca, invece, di Gesù. Gesù, allora, non è un fantasma, ma una presenza. Si fa toccare, mangia con loro, spiega ed educa per farci comprendere le scritture che in Lui si compiono.

Meditazione

Mostrare i segni della Passione, per Gesù, vuol dire farsi “toccare”. Lui non è un Dio che crea mai distanza. Vuole diventare, invece, così intimo a noi da non sentirci mai separati da Lui. Gesù ha desiderio di fare tutti testimoni di quello che era successo, della sua Risurrezione. Quello che compiono i discepoli, inizialmente spaventati, non è un semplice guardare. Loro lo riconobbero, capirono che era Lui e non un’illusione ottica. Dopo l’angoscia della crocifissione, riprendono a fare esperienza viva di Lui. Sono questi i punti fondamentali del brano: guardare per toccare, toccare per capire, capire per amare. Gesù si mostra solo per questo: per suscitare in noi l’amore, per comprendere quanto ci ha amato, per rivelarci quanto è grande la Sua misericordia verso di noi. È il Signore della vita che continua a donare il suo corpo. Lo stupore che subentra alla paura conferma che Lui è in mezzo a noi e vuole realizzare con noi il progetto del Padre: un mondo fondato sulla fratellanza e guarito dalla grazia. La pace, infatti, è il dono pasquale del Cristo Risorto. Mentre il pane diviene il luogo mistico dove incontraci con Lui, lo spazio riservato dove stare da soli con Lui, dove gustare profondamente la sua pace. Ma la Verità, invece, è stata portata a compimento in quelle piaghe, da cui sgorga la salvezza. Davanti abbiamo la strada del perdono tracciata per tutti gli uomini e le donne da questo sacrificio d’amore. È nostro compito, come cristiani, farlo sapere al mondo, mediante la luce della nostra fede e la nostra totale gioia nel servizio dei fratelli. Nel sostegno offerto ai nostri fratelli è possibile toccare il Risorto. Non c’è altra via se non la gratuità che si fa prossimità. Aiutare chi soffre significa veramente mostrare i segni della risurrezione come Gesù.

Preghiera

O Signore, noi figli dei profeti dell’Alleanza, ti preghiamo di mangiare alla nostra mensa perché non sei un fantasma. Ma una presenza di vita. Con te presente, anche la nostra mente si aprirà per comprendere tutte le Scritture e dare così senso agli eventi della nostra storia.

Agire

Oggi leggerò con occhi di spiritualità per cogliere la presenza di Dio educando i fratelli alla speranza e alla fiducia.

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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