Lettura

«Nessuno può servire due padroni...»: è una dichiarazione molto forte e incisiva che evidenzia bene la posta in gioco. Bisogna saper scegliere con precisione fra Dio e la ricchezza, fra il Dio dell’amore e il dio del denaro. Naturalmente non c’è alcuna contraddizione fra Amos e Gesù: non è che il profeta condanni l’ingiustizia e Gesù la lodi; Gesù loda semplicemente la scaltrezza dell’amministratore nel preparare il suo avvenire. 

Meditazione

Ascoltare un qualunque notiziario o sfogliare un qualsiasi quotidiano, in ogni periodo dell’anno, ci fa comprendere quanto siano attuali le parole del profeta Amos e del Vangelo: anche nella nostra “società dei consumi” il desiderio di accumulare sempre di più ci fa dimenticare Dio e imbrogliare il prossimo. È davvero necessario “riprenderci” la domenica perché, forse, recuperando il giorno del Signore, ritroveremo anche la bellezza del rapporto gratuito con gli altri. Allora, rimettiamo al centro della nostra attenzione, personale e sociale, le tre “R” della domenica: Risorto, relazioni, riposo, e saremo “scaltri” come l’amministratore di cui ci ha parlato Gesù, perché sapremo prepararci un avvenire a misura d’uomo. La ricchezza, infatti, non è “maledetta” in se stessa: è un servizio e un dono per noi e per gli altri. La ricchezza, però, può essere un “rischio”: una volta che la sete della ricchezza ci afferra, non ci molla più! Tende, di per sé, a sottometterci e ad assorbire tutto il nostro interesse. Così, a poco a poco, Dio finisce per diventare secondario o, peggio, un “avversario pericoloso”, che bisogna eliminare dalla propria vita. Al contrario, quanto più Dio diventa il nostro solo amore, tanto più saremo liberi e sapremo usare al meglio le risorse, anche abbondanti, che avremo a disposizione. Saremo come Gesù, come san Francesco, e risponderemo, anche, al desiderio del Papa che ha affermato: «Come vorrei una Chiesa povera per i poveri». 

Preghiera

Noi ti lodiamo e ti benediciamo, Signore Gesù, per il tuo immenso amore. Ti chiediamo la grazia di conoscerti ogni giorno più intimamente per amarti con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la vita, riconoscendoti come unico Signore della nostra esistenza. 

Agire

Cercherò di ricordarmi che i beni creati sono fatti per essere condivisi. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it