Il primo corso di pittura iconografica a Gaza

L’evento si è svolto dall’1 al 12 luglio 2013 nella parrocchia latina della Striscia

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Dall’1 al 12 luglio 2013, nella parrocchia latina di Gaza, si è tenuto un corso di iconografia. Sette partecipanti locali, tra i quali il parroco, e sette stranieri. Una piccola-grande impresa artistica, spirituale, culturale nella tanto travagliata comunità cristiana. Il reportage di uno dei maestri.

Quest’anno finalmente siamo riusciti ad organizzare il corso di iconografia per i cristiani della parrocchia latina di Gaza, da tempo fortemente voluto dal parroco p. Jorge Hernandez. Tutte le difficoltà logistiche per i permessi e per il materiale sono state superate, grazie ad un meticoloso lavoro durato mesi e al benestare del Patriarcato latino.

Il gruppo di lavoro è stato volutamente variegato sia per provenienza, sia per età ed esperienza. I parrocchiani di Gaza che hanno aderito alla proposta sono stati: due insegnanti delle scuole, una studentessa universitaria, due giovani studenti della scuola parrocchiale, un padre di famiglia e il parroco stesso. Cinque iconografi di lunga esperienza sono arrivati dall’Italia; padre Roberto, passionista spagnolo che da anni vive a Gerusalemme e che ha partecipato ad un corso l’anno scorso e il sottoscritto Andres Bergamini.

I principianti hanno scritto l’icona del Cristo Pantocratore, come è noto, l’immagine tipica con cui si fanno i primi passi nell’apprendimento della tecnica iconografica. Gli altri hanno realizzato alcune icone delle feste liturgiche destinate alla comunità cattolica di lingua ebraica di Gerusalemme. Dieci giorni di lavoro intenso, mattina e pomeriggio, in cui si alternavano momenti di approfondimento storico, culturale, simbolico sui fondamenti dell’iconografia, momenti di preghiera e la vera e propria realizzazione tecnica dell’icona.

Nel clima estivo della città di Gaza, l’armonia e l’amicizia tra i partecipanti del corso è stata fin da subito, altrettanto calorosa e cordiale. La differenza di lingua, età ed esperienza ha creato un mix di partecipazione e aiuto reciproco molto bello. Particolarmente contento il parroco p. Jorge che, pur essendo pressato dal faticoso lavoro di cura pastorale della vivace comunità di Gaza – il campo estivo per oltre 100 bambini, riunioni con gli insegnanti, visite nelle case, gestione dei lavori nelle scuole – è riuscito a partecipare.

Ha detto: “scrivere un icona a Gaza è un qualcosa di straordinario. Mai eravamo riusciti ad organizzare una cosa del genere per i nostri cristiani”. E nell’omelia della messa di ringraziamento dell’ultimo giorno del corso ha continuato: “Dipingere un’icona è un lavoro dall’alto contenuto spirituale, tecnico e catechetico che ci potrà dare tanti frutti. Scrivere un’icona è partecipare all’opera della creazione, diceva un santo importante della chiesa. Così come gli sposi, con il loro amore continuano a generare la vita, così l’artista, con la sua opera, la sua abilità, la sua applicazione riproduce non solo la bellezza del creato, ma addirittura lo stesso Figlio di Dio, la sua madre Santissima e i santi”.

Entusiasti i commenti dei partecipanti che hanno espresso il desiderio di mettersi subito al lavoro per iniziare una nuova icona. Tanti i visitatori sono passati dal nostro laboratorio e hanno osservato stupiti il lavoro dei loro amici. Diversi si sono prenotati per il prossimo corso. Anche Abouna Raed Abusahlieh, direttore della Caritas-Gerusalemme, giunto per la sua prima visita a Gaza è venuto al nostro atelier prodigandosi in tanti complimenti e incoraggiamenti.

Delle oltre cento chiese che un tempo esistevano nella striscia di Gaza, oggi non ne restano visibili che poche unità. Tra queste la più antica è la chiesa costruita da San Porfirio nel 5° secolo, nel centro della città vecchia. Essa è magnificamente arricchita da icone antiche e nuove, segno che la tradizione iconografica non è affatto spenta ma offre ancora oggi tesori immensi. Con questo piccolo corso abbiamo osato metterci nella scia di questa grande tradizione, sperando di poter presto scoprire, qui a Gaza, nuovi talenti e nuove forze spirituali dedicate alla scrittura delle icone.

(Fonte: Patriarcato latino di Gerusalemme, 15/07/2013)

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ZENIT Staff

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