Un tocco prodigioso

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura 

Inizia la sezione narrativa del vangelo di Matteo, dopo il primo discorso del monte. Si tratta di raccontare dieci miracoli compiuti da Gesù. Anche Marco e Luca narrano lo stesso episodio. Tutti e tre sottolineano che Gesù tocca il lebbroso, ma lo invita a presentarsi al sacerdote per la necessaria dichiarazione di guarigione e il suo reintegro nella società. Il gesto di toccarlo e di andare dal sacerdote mette in pratica quanto nel discorso del monte aveva annunciato: la legge antica non va abolita, ma portata a pienezza. Il pieno compimento si concretizza nell’affettuoso “tocco” del lebbroso. 

Meditazione

Matteo ha aperto il discorso del monte annotando che Gesù «salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli” (Mt 5,1). Terminato il discorso, Gesù scende dal monte insieme ai suoi discepoli e alla folla (v. 1). Gesù, i discepoli e la folla, prima divisi, alla luce della Parola proclamata sul monte, ora formano una comunità e camminano insieme. Tra la folla ecco un lebbroso che assurge a simbolo di ogni discepolo. La sua purificazione/guarigione è richiamo alla sequela di Cristo. Il lebbroso guarito è immagine del discepolo che, ascoltata la Parola, si mette in un cammino di conversione e, toccato dalla Grazia di Dio, segue Gesù. La coscienza del peccato lo accompagna sempre. Ma l’essere stato toccato dalla Grazia gli dà la certezza che il potere del male è stato definitivamente vinto da Cristo. Afferma sant’Ilario di Poitiers: «Nel lebbroso viene mostrata la guarigione della folla che ascolta, crede e discende dal monte con il Signore. La folla contaminata da un’infermità vergognosa del corpo, dopo aver ascoltato la predicazione del regno dei cieli, chiede di essere guarita dalla potenza del Verbo e, affinché questa salvezza sia domandata piuttosto che offerta, le viene comandato il silenzio e le viene ordinato di mostrarsi ai sacerdoti. Questo perché sia riconosciuto nei fatti e nelle opere colui che era stato preannunciato nella Legge, e si riconoscesse in colui, nel quale la Legge era inferma, la potenza del Verbo». Possiamo riflettere sul Sacramento della Riconciliazione. Esso ci immette nella vita nuova, grazie al Sangue di Cristo versato per noi; in esso siamo come toccati dalla Grazia. E tutto questo avviene attraverso il servizio del sacerdote che, diversamente dal sacerdote dell’antica alleanza, non solo certifica la guarigione, ma ci trasmette il perdono e ci guarisce dal male.

Preghiera

Per il perdono abbondantemente riversato nel mio cuore ogni volta che mi inginocchio davanti al tuo Sacerdote, ti ringrazio, o Signore. Concedimi di camminare sempre rafforzato da questi tuoi generosi gesti di amore e di perdono. 

Agire

«La conversione è cosa di un istante. La santificazione è lavoro di tutta la vita» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).

Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina,tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: 
info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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