Il "supermercato delle religioni"

Gli operatori pastorali, davanti al sincretismo di religioni “fai da te” messo in atto dai Movimenti Religiosi Alternativi, sono chiamati a indicare la Verità con la “V” maiuscola

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La riflessione sulle caratteristiche delle Sètte e MRA ci ha portato ad evidenziare il settore giovani come quello che esse ritengono più “pescoso” in quanto disorientati e insieme desiderosi di valere, di darsi a qualcosa di entusiasmante.

Proviamo qui ad esemplificare analizzando come questo meccanismo del “blandire” viene concretizzato nel Movimento Religioso Alternativo (MRA) dei Testimoni di Geova. Esso, come già detto, è il più diffuso in Italia e il più insidioso per la nostra fede, in quanto dà a credere di basarsi sul messaggio biblico (che più avanti vedremo rivisitato e scorretto a servizio della loro ideologia).

Come Enea, parlando della malizia del greco Sinone, mandato apposta per persuadere i Troiani a non distruggere il cavallo di legno, fatto passare per offerta votiva a pallade, disse “ab uno disce omnes” (dalla malizia di uno solo li conoscerai tutti), così si può dire, in genere, per Sètte e MRA: dal funzionamento di una si possono ricavare vari espedienti di “blandizie” comuni a tutte. Così che questa sintetica, iniziale, analisi può tornare utile per rendere i lettori avvertiti e capaci di verificare se certi ammennicoli ricorrono anche in altre.

Ecco dunque un primo decalogo di tecniche studiate dal “Geovismo” (1) per far colpo sui giovani:

– Si offre loro un orientamento sicuro di base: il giovane non ama la problematicità continua, vuole delle risposte sicure, soprattutto se relative ai grandi problemi.

– Si prospetta loro una diversità superiore e un protagonismo entusiasmante, elitario.

– Li si immerge nel calore di un gruppo affiatato.

– La persona di Gesù è presentata in modo coinvolgente ed esigente, da leader-campione-eroe.

– Non si lesina il giudizio drastico negativo sullo stato dell’attuale Società civile e sui difetti di chiese e religioni (a capo delle quali è indicata la Chiesa cattolica).

– Si alimenta in loro l’ambizione di diventare esperti di quel misterioso e fascinoso libro che è la Bibbia (prospettiva di essere promossi “biblisti”, senza studi accademici, di fronte alla spaventosa ignoranza biblica dei normali cattolici che penderanno dalle loro labbra!).

– Si elimina, riducendolo a mera preghiera privata, l’aspetto cultuale comunitario, proponendo una religione cerebrale e chiamando “adorazione” l’attività di studio e proselitismo.

– Si dirotta l’aspetto caritativo  ai soli fratelli di fede (escludendo la caritas ai lontani, che Gesù non avrebbe comandato e che “finisce nelle tasche di non si sa chi”).

– Si fa sperare in una prossima fine del mondo (dicono “di questo sistema di cose” socio-politico) operata dal prossimo ritorno di un Gesù castigamatti con conseguente millennio paradisiaco; questo dà loro la forza per “andare contro”, per “mantenere l’integrità”, per accettare i sacrifici che “le alte norme morali di Geova” esigono.

– Li si affranca dalla fatica dello studio “secolare” decretandone l’inutilità, dato il prossimo, incombente cambiamento dello stato di cose. (2)

Sì, non è un caso che Gesù abbia detto “La verità vi farà liberi“. Si può essere prigionieri e schiavi non solo del peccato ma anche di illusioni, siano esse terrene siano religiose. Gli operatori pastorali sono allora urgentemente chiamati, nell’attuale “supermercato delle religioni”, davanti all’offerta di nuovi prodotti, di nuove “rivelazioni”, di riletture della Bibbia, davanti al sincretismo di religioni “fai da te”, coadiuvate da quel formidabile alleato che è l’essere culturalmente indifesi…, sono chiamati a indicare la Verità con la “V” maiuscola. Ma corredandola delle necessarie “ragioni”, altrimenti si ha una Fides senza Ratio, vista come un’opinione alla pari delle altre. (3)

*

NOTE 

1) Si deve sapere che i Testimoni di Geova, nel sentire “geovismo” lamentano che sarebbe un termine dispregiativo. Sarà bene dunque ricordare che qui noi usiamo indicare in questo modo la loro religione per praticità e in assonanza alle religioni dell’ebraismo, induismo, islamismo, buddismo, taoismo, giainismo, animismo etc… le quali non si offendono ad essere così denominate. E’ risaputo anche che attualmente noi, per la nostra religione, usiamo dire “cattolicesimo”, ma non ci offendevamo certo quando in passato si diceva “cattolicismo”. Ma c’è anche un’altra ragione più importante che ci dissuade dal dire sempre, come loro desidererebbero “Testimoni di Geova”. E consiste nella distinzione netta che vogliamo sottolineare tra dottrina e persone; così come è importante distinguere tra peccato e peccatore. Altra valenza ha infatti criticare il geovismo-dottrina, altro criticare i Testimoni di Geova. Si passa cioè dalle idee alle persone, offendendole, quando, ai nostri occhi, esse sono invece vittime di quella dottrina e perciò fratelli da aiutare. Non si va lontano dal vero se si ipotizza che tale richiesta di utilizzare sempre e comunque la dicitura “Testimoni di Geova” sia inculcata dalla loro dirigenza per dare loro l’idea di essere perseguitati come persone, quando sentono criticare i “Testimoni di Geova” anziché il “geovismo”. La verità è invece che, almeno dagli operatori pastorali del GRIS, che si spendono per valutare ogni deviazione dalla vera fede, essi sono invece amati e aiutati in quanto critichiamo solo la dottrina da loro professata perché la riteniamo (e dimostreremo) falsamente biblica. 

2) Ecco un testo che ha fatto in passato un grande danno ai giovani TG “fiduciosi” in una dottrina che viene da sempre proposta come proveniente “teocraticamente” da Geova, tramite un “Canale” composto da Gesù, gli Angeli, lo Schiavo fedele e discreto (rappresentato dal Corpo Direttivo dei TG che vista e approva tutto ciò che la Watchtower pubblica). L’articolo è intitolato “Qual è il futuro dei giovani?” Definirlo incredibile è dir poco.

“Giovane o vecchio, dovete considerare il fatto che questo sistema non cambierà la propria direzione. Sotto il potere di Satana continuerà a deteriorare rapidamente negli anni che gli rimangono. Se siete giovane dovete anche considerare il fatto che non invecchierete mai in questo attuale sistema di cose. Perché no? Perché ogni evidenza in adempimento della profezia biblica indica che questo corrotto sistema deve finire fra pochi anni (…)

Perciò, da giovane, non potrete mai adempiere alcuna carriera che questo sistema offre. Se siete nella scuola superiore e pensate all’istruzione universitaria, significa almeno quattro anni, forse sei o otto anni ancora per laurearvi e intraprendere una professione. Ma dove sarà allora questo sistema di cose? Sarà molto avanzato nella strada che porta alla fine, se non in effetti scomparso. Questa è la ragione per cui i genitori che basano la propria vita sulla profetica Parola di Dio [leggi: gli “intendimenti” di Brooklyn – NdR] trovano molto più pratico indirizzare i loro giovani in mestieri che non richiedono tale lungo periodo di ulteriore istruzione. E i mestieri come quelli di falegname, idraulico, e altri, saranno utili non solo ora, ma forse anche di più nell’opera di ricostruzione che si farà nel nuovo ordine di Dio.” (<em>Svegliatevi!, 8/11/1969, pp. 15-16).

3) Non è senza motivo che la gerarchia, ad un certo punto, ha ritenuto di dover editare anche il documento “Dominus Iesus”  che ha messo i puntini sulle “i”, circa l’unicità della salvezza in Cristo e nella sua Chiesa. Una verità questa di Magistero Ordinario chiara da sempre, ma sembra messa in dubbio perfino da alcuni sedicenti teologi. E’ un documento pubblicato nel 2000, cioè quando Sètte e MRA erano circa 300; dovrebbe avere ancor più pressante valore oggi che sono salite a 835!

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Sandro Leoni

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