La Festa di Sant'Antonio: una festa nella città e per la città

Oltre 43.000 presenze nella Cappella delle Reliquie dall’inizio della Tredicina fino a ieri

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Dopo quattro anni nei quali il maltempo ha interrotto o impedito del tutto, come è avvenuto lo scorso anno, la Solenne Processione del Santo, ieri uno splendido sole in un cielo senza nuvole ha finalmente consentito ai devoti padovani e ai pellegrini provenienti da tutto il mondo, di attendere l’uscita del Santo dalla Basilica e di accompagnarlo per la città di Padova.

Un sole che ha attratto centomila presenze tra quanti sono entrati in Basilica, gremita già dalla prima delle undici celebrazioni eucaristiche iniziata alle 6.00 del mattino; quanti sono solo “passati” per un saluto al Santo appoggiando la mano sulla sua Tomba; quanti sono sfilati dinanzi alla Teca nella Cappella delle Reliquie – che alle ore 19,30 di ieri sono stati 6.458, per un totale dall’inizio della Tredicina di 43.022 presenze – ; quanti infine hanno atteso la Processione fuori dalla Basilica.

Affollatissimi anche i pellegrinaggi delle Diocesi del Veneto: dall’inizio della Tredicina, oltre 11 mila persone hanno accompagnato i pellegrinaggi delle sette diocesi del Veneto e quelli delle varie Associazioni che tradizionalmente vengono in Basilica in questi giorni di festa

Un momento di grande devozione popolare sostenuto da una macchina organizzativa che ha funzionato, come sempre, alla perfezione. 110 volontari suddivisi tra le varie associazioni che da sempre seguono la quotidianità della Basilica; medici, infermieri, psicologi e operatori del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta); Protezione Civile; uniti ai circa 50 uomini di Pubblica Sicurezza tra Polizia e Carabinieri e dai 60 agenti della Polizia Municipale in servizio, hanno infatti vegliato sul perfetto andamento della giornata e sulla incolumità dei pellegrini.

La Solenne Processione è iniziata subito dopo il termine della Santa Messa Solenne presieduta dal Ministro Provinciale padre Giovanni Voltan, e una manciata di minuti dopo l’inizio, accolta da un lungo applauso, è apparsa la Statua del Santo, seguita poi lungo il corteo composto da 57 gruppi, dalla Solenne Reliquia del Mento portata come da tradizione dalla Pia Unione del Macellai Militi dell’Immacolata, e dalla Solenne Reliquia del Dito portata dal Ministro Provinciale padre Voltan.

Verso le 19.15 il corteo, dopo essere sfilato per il centro cittadino ed essere arrivato in Prato della Valle, è rientrato in Basilica e ha lasciato lo spazio al discorso di padre Giovanni Voltan, al discorso del Sindaco Ivo Rossi e ai saluti e alla benedizione impartita dal rettore del Santuario padre Enzo Poiana, che ha dedicato un caldo ringraziamento ai pellegrini presenti, ma anche a quanti, nel silenzio hanno lavorato per organizzare la giornata.

L’intera giornata è stata molto seguita anche dai Media radiotelevisivi locali e nazionali con dirette Rai su Buongiorno Italia e su Buongiorno Regione e sui TG3 regionali sin dalle 7 del mattino;  collegamenti in diretta su TV2000; collegamenti in diretta su Antennatre veneto; la diretta della Santa Messa delle ore 17 e della Processione curata da Telechiara, visibile in tutto il mondo attraverso la copertura satellitare di Telepace, e seguita in streaming sul sito www.telechiara.it (in replica televisiva e streaming anche questa sera, venerdì 14 giugno, alle ore 20.45) con diretta radiofonica su BluRadioVeneto (Padova, Venezia, Treviso).

Grande copertura anche sui quotidiani locali e regionali e sui siti web oltre che per la festa del Santo anche per tutta la Tredicina, a testimonianza del fatto che la devozione antoniana “fa sempre notizia” e ribadisce l’importanza di una “comunicazione buona” come ha sottolineato il Ministro Provinciale padre Giovanni Voltan nella sua omelia:

“La Lingua del Santo ci sta davanti e ci invita a guardare la nostra. La sua (Lingua) è una continua provocazione perché anche la nostra dica il bene e faccia il bene, consci della grande responsabilità che abbiamo tutti nell’esercizio della comunicazione. Con l’avvento dei mezzi di comunicazione sociale e ultimamente dei nuovi media (internet, face-book, …), che sono come l’estensione della nostra lingua, viviamo in una comunicazione permanente che avviene in tempo reale. È sotto gli occhi di tutti il tanto bene che questa lingua − che in un batter d’occhio diviene parola parlata e scritta − può fare, ed anche – e lo constatiamo più dolorosamente − il tanto male.

Sant’Antonio ci insegna il segreto perché la nostra lingua – e quindi le nostre parole e la nostra comunicazione – possa essere efficacemente buona, vera e ad abitare, con simpatia e responsabilità, i media come luogo di un sempre possibile annuncio evangelico, in ogni circostanza.

Un successo anche per la rievocazione storica del Transito che, nella serata della vigilia, mercoledì 12 giugno, ha animato le strade cittadine, accolta e accompagnata da diverse migliaia di persone, giungendo per la prima volta dal Santuario dell’Arcella sino alla Basilica.

La Festa del Santo – ha dichiarato Gianni Berno, presidente capo della Veneranda Arca di S. Antonio –  rende manifesta la grande devozione di Padova verso il suo Santo e di come sant’Antonio continui ad attrarre, con il suo messaggio, pellegrini e turisti da tutto il mondo. Ma è anche un’occasione consolidata grazie alla quale istituzioni religiose, civili, militari, associazionismo e categorie economiche  dimostrano come il gioco di squadra sia premiante.

L’esperienza del Giugno Antoniano, arrivato alla settima edizione, sta crescendo e si sta consolidando. La partecipazione davvero notevole in particolare alla rievocazione storica del 12 giugno e alle celebrazioni del 13 giugno, dimostrano che la Festa del Santo diventa ogni anno più sentita e partecipata. Le parole pronunciate dal Sindaco Ivo Rossi a nome della Città le sentiamo vere e condivisibili: “Sulla volta della Cappella dell’Arca che custodisce le spoglie mortali di Sant’Antonio, a lettere dorate è scritto ‘Godi, o Padova felice, che possiedi un tesoro’.Nella splendida giornata di sole che ha incorniciato la Festa del Santo, noi siamo stati qui, numerosissimi, a manifestare la consapevolezza di quanto sia grande questo nostro tesoro”.      

Sono infine attesi per domenica 16 giugno gli eritrei, che tradizionalmente giungono in Basilica la domenica successiva alla Festività del Santo, e dalle ore 9.00 alle ore 13.15, sul sagrato della Basilica verrà riproposta la Festa della Nogara – l’antica cerimonia della consacrazione delle noci – da parte dell’Arciconfraternita di S. Antonio (http://www.arciconfraternitasantantonio.org/site/posts/show/antica-festa-della-nogara-). La Festa del Santo prosegue ancora per tutto il mese di giugno con gli eventi proposti dalla rassegna del Giugno Antoniano.

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ZENIT Staff

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