Lettura
Dopo il martirio di Stefano, fioriscono le comunità cristiane. Quella di Antiòchia è particolarmente vivace e ricca. La Chiesa di Gerusalemme esercita su di essa un certo controllo e vi manda Bàrnaba a “vedere” cosa sta succedendo. Bàrnaba si reca poi a Tarso a cercare Paolo e lo conduce ad Antiòchia inserendolo in quella comunità. Da Antiòchia il Vangelo si diffonderà nei paesi e nei territori circostanti grazie alla missione di Paolo e Bàrnaba, appositamente segnalati e chiamati a questo dallo Spirito Santo. Anche il Vangelo, riportando i primi versetti del discorso missionario, si muove nella linea dell’annuncio; sono le brevi e concrete indicazioni che Gesù dà a chi intraprende l’avventura dell’annuncio evangelico.
Meditazione
Il “discorso missionario” si apre con solennità: chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro potere di scacciare i demoni e guarire le malattie (cfr. Mt 10,1). È una vera investitura. Nei versetti 2-4 si fa pure l’elenco nominativo dei Dodici. Simone è il primo; seguono gli altri, elencati a coppie. Si è chiamati per nome e si svolge la missione insieme ad altri. Non c’è missione vera senza un’appartenenza ecclesiale forte. Ne va dell’efficacia stessa dell’annuncio evangelico. Nelle concrete indicazioni date da Gesù (vv. 7-13), sottolineiamo che l’annuncio deve essere fatto camminando. Come Gesù, gli apostoli stanno sulla strada e non in cattedra. Cioè, condividono la vita della gente. Inoltre, parlano e agiscono con gratuità. Non sono e non devono apparire agli occhi della gente dei mestieranti. Infine, sono animati da una grande libertà interiore. I missionari del Vangelo non hanno interessi personali da difendere. Sono liberi. Sono leggeri. Non c’è alcun legame che possa bloccare la loro missione. Anche il rifiuto deve essere vissuto con serenità. Il discorso continua, poi, nei versetti 14-33 affrontando esplicitamente il tema della persecuzione. A noi, commemorando san Barnaba, interessa – ed è sufficiente – soffermarci sullo spirito missionario che deve animare il discepolo. È così anche per noi, discepoli di Gesù del terzo millennio? Siamo “preoccupati” per tanti che ancora non conoscono il Signore? I tanti che non conoscono il Signore sono i popoli a cui il vangelo ancora non è giunto. Ma ci sono i tanti – da noi – che conoscono il Signore ma non lo riconoscono più! Urge una nuova evangelizzazione. Mi sento coinvolto per tale annuncio?
Preghiera
«Grazie, Signore, per aver inviato i tuoi dodici apostoli a due a due, dicendo di non portare nulla con sé; grazie per aver dato questa prescrizione per accrescere la loro fede» (beato Charles de Foucauld).
Agire
«Egoista. Tu, sempre “a pensare a te”. Sembri incapace di sentire la Fratellanza di Cristo: negli altri non vedi fratelli; vedi gradini» (San Josemaría Escrivá de Balaguer).
Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti:
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