Non ci sarà la banda della Gendarmeria Vaticana ad accogliere il ritorno di Benedetto XVI in Vaticano, tantomeno una cerimonia di bentornato. Il Papa emerito tornerà allo stesso modo di come è andato via, con la massima discrezione. Anche la scelta del giorno lascia intuire questo: un normale pomeriggio di inizio maggio, il 2 per l’esattezza, intorno alle 16.30 – 17.00.
Papa Benedetto risedeva nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo da quel famoso pomeriggio del 28 febbraio seguito in tv da tutto il mondo. Il Pontefice emerito si ritirava a vita privata dopo diciassette giorni dallo sconcertante annuncio della sua rinuncia al ministero petrino.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, aveva subito avvertito che Ratzinger sarebbe rimasto nella residenza laziale per circa due mesi, il tempo necessario cioè per completare i lavori di ristrutturazione del monastero Mater Ecclesiae. Proprio lì, nell’istituto nel cuore dei Giardini Vaticani che dal 1994 ospita, a turno, gruppi di monache, il Pontefice emerito prenderà dimora dopodomani.
Il rientro, ha confermato padre Lombardi, avverrà in elicottero, con partenza da Castel Gandolfo. Ad accoglierlo ci sarà probabilmente qualche suo stretto collaboratore e forse, osservando la spontaneità e imprevedibilità di papa Francesco, non è del tutto escluso che il Pontefice venga a salutare il suo predecessore.
Ma queste, per ora, sono solo delle ipotesi. Ciò che è certo è che Benedetto XVI non resterà solo nel Mater Ecclesiae, lo seguirà la “famiglia pontificia” che gli è stata accanto durante gli anni sul soglio di Pietro e anche nel suo ritiro a Castel Gandolfo. Quindi: le quattro efficientissime Memores Domini di Comunione e Liberazione – responsabili nei giorni scorsi della sistemazione degli ultimi dettagli prima del rientro – e, naturalmente, mons. Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia.
In realtà, in virtù di questo titolo, al Segretario particolare di Ratzinger spetterebbe l’appartamento nella prima loggia del Palazzo apostolico. Ma, considerando che lo stesso papa Francesco ha lasciato libero il suo appartamento del terzo piano, per continuare a risiedere nella Domus Sanctae Marthae, non sarà un problema che nel Sacro palazzo ci sia ancora un alloggio vacante.
Alla “famiglia” si aggiungerà, inoltre, Birgit Wansing, storica segretaria di Benedetto XVI, rispettata come una vera autorità nelle mura leonine, in quanto l’unica persona in grado di leggere e capire la minuta calligrafia di Ratzinger. Nel monastero vaticano ci sarà poi un altro monsignor Georg, il fratello del Papa emerito, per cui sarà predisposta una stanza privata.
Non si hanno informazioni dettagliate sul mobilio e la sistemazione della stanza dell’ex Pontefice. Padre Lombardi ha riferito solo che tutto quello che si trovava nell’appartamento pontificio, è rimasto lì a disposizione (inutilmente, nel caso specifico) del Successore, e che nel nuovo alloggio Benedetto XVI porterà i vecchi mobili dell’appartamento da cardinale in Piazza Leonina.
È quasi certo, però, che il Pontefice emerito porterà con sé l’immancabile pianoforte e la sua, a dir poco, vasta collezione di libri, sperando che i 240 metri di scaffali riescano a contenerli tutti. Padre Lombardi, infine, ha smentito tutte le voci che volevano Benedetto XVI affetto da una malattia grave. Ai giornalisti che chiedevano notizie sulla sua salute, il direttore della Sala Stampa vaticana ha detto: “E' un uomo anziano, indebolito dall'età, ma non ha nessuna malattia”.