Riconosciuti per l'amore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio / V Domenica di Pasqua

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Lettura

Anche ai pagani Dio apre la porta della fede, per la sua immensa misericordia. Come in quest’Anno della Fede. Tramite gente coraggiosa che la annuncia, come ha fatto Paolo e Barnaba. Certo, per attraversarla, occorre subire molte tribolazioni. Ma la Parola di Dio opera sempre e fa nuove tutte le cose: la terra, il cielo, la città che diventa tenda di Dio tra gli uomini. In una fede che sconfigge la morte ed asciuga le lacrime. Perché ci è dato un comandamento nuovo: amarci gli uni gli altri, come Cristo ci ama. Da questo amore, si aprirà la porta della fede a tanti altri fratelli. Che ci scrutano, in attesa. 

Meditazione

Nell’amore vero non c’è stanchezza né calcolo. In questo brano di vangelo viene raggiunto il culmine. È la consegna del comandamento dei comandamenti, che supera ogni legge, perché tutte le riassume. Si tratta dell’Amore. L’amore diviene così il vero itinerario di fede e di identità per noi cristiani. Non c’è altro modo per dimostrare che apparteniamo a Gesù se non amandoci. L’ordine che viene dal Signore consiste solo nell’amarci. Tutto porta a compimento l’amore. L’itinerario costruito da Giovanni nel suo vangelo non ci porta ad un’esperienza vacua e astratta di Dio, ma ad un incontro personale. L’amore è questo! Gratuità e sigillo divino. È la porta che si spalanca davanti a noi per farci entrare nel sole che non tramonta mai. Adempiere questo comandamento è il dono più prezioso che possiamo fare all’umanità. In esso, infatti, il Signore ci dona la grazia e la capacità di cogliere, con occhi casti e profondi, la bellezza delle cose piccole che avvengono nella nostra vita, i dolci miracoli di ogni giorno quando ci ricordiamo di questo mandato. L’amore non cerca l’eclatante, il clamore, il plauso, né stima la vanagloria. L’amore mira al seme, a tutto ciò che nel mondo è piccolo, fragile, povero, morente e marginale, per poter creare grandi cose, perché permette alla vita di germogliare con splendore inenarrabile. Chi ama è riflesso del mistero del Padre dei cieli. L’amore, tradotto in carità, benevolenza e sostegno è l’anima di tutti i comandamenti, il vertice della rivelazione, la forza di tutte le altre virtù. L’amore del prossimo è la vita del Regno di Dio, è imitazione di quello che portò a termine Cristo facendosi carico di tutte le ingiustizie. Che il mondo sappia allora che l’amore che doniamo gli uni agli altri ci rende discepoli degni della gloria di Dio. 

Preghiera

«O Dio, che nel Cristo tuo Figlio rinnovi gli uomini e le cose, fa che accogliamo come statuto della nostra vita il comandamento della carità, per amare te ed i fratelli come tu ci ami, e così manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo Spirito. Amen» (dalla Liturgia). 

Agire

Lo stile del far nuove tutte le cose parte dal tuo cuore nuovo, che così può rinnovare, dal di dentro, tutte le cose.

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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