La vivace parrocchia di Sant’Ignazio di Antiochia, a Roma, si è arricchita di una nuova comunità di fedeli. In pieno Anno della fede, infatti, un gruppo di parrocchiani ha raccolto l’appello a «riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata» (1) riunendosi per costituire, in attesa di approvazione dal Vicariato, una Confraternita.
Il suo primo mattone, in realtà, è stato posato lo scorso 31 maggio, durante l’annuale processione mariana che attraversa le vie del quartiere Statuario. In quella occasione, la volontà dei parrocchiani ha permesso di ripristinare un’usanza a cui il quartiere è molto legato e che tuttavia si stava perdendo.
La statua della Madonna con Bambino, custodita con devozione all’interno della chiesa, storicamente è sempre stata portata in spalla da un drappello di volontari nel corso della processione. Negli ultimi anni, tuttavia, questa sana abitudine stava cedendo il passo a una più comoda ma meno coinvolgente soluzione, ovvero, caricare la statua su un furgone preso in affitto e farla sfilare così, grazie al mero mezzo meccanico.
L’innovazione non ha però prevalso sulla tradizione. L’opinione diffusa tra i parrocchiani era di un profondo malcontento rispetto a questo nuovo modo di portare in processione la loro amata Madonna. Lo smog, il rumore del furgone acceso, la lontananza dalla statua rispetto al corteo rappresentavano deterrenti importanti nei confronti della funzione religiosa. Ma c’è un elemento che più d’altri era motivo di dispiacere: il doversi arrendere all’idea della mancanza, nel quartiere, di un gruppo di uomini ancora onorati di farsi carico sulle proprie spalle di questa venerata statua.
È così che lo scorso anno, grazie a un passaparola interno alla parrocchia e al quartiere, una dozzina di uomini di ogni età ha risposto all’esigenza di rianimare la processione come un tempo mettendosi a disposizione per portare la statua in spalla. L’evento è stato viepiù sentito, il ritorno alle origini ha mietuto l’entusiasmo dei fedeli partecipanti.
Da quel giorno, vista la riuscita e lo slancio suscitato, i presbiteri hanno deciso di proporre a quel gruppo di volontari di dar vita a una comunità, una Confraternita appunto (che per ora è una Associazione privata di fedeli), preposta a tutti gli eventi di questo tipo organizzati dalla parrocchia. La proposta, accolta con enorme favore, si è concretizzata nella stagione in corso. L’iter burocratico per costituire la Confraternita di Santa Maria Regina dello Statuario e Sant’Ignazio di Antiochia è iniziato qualche mese fa; il gruppo umano che la compone è però già attivo e coeso. Attualmente, nella speranza che venga arricchito presto di nuovi aderenti, è composto da quindici laici, con l’aggiunta del parroco, don Gilberto Serpi, nella veste di cappellano, e don Richard Nazzareno Farrugia.
Durante lo scorso Triduo pasquale, i volontari della costituenda Confraternita hanno contribuito, mettendosi a disposizione dei sacerdoti e dei fedeli, a un migliore svolgimento delle gremite funzioni religiose. Il fatto è stato calorosamente salutato da tutta l’assemblea e ciò rappresenta uno stimolo a proseguire con la stessa passione dimostrata finora.
I prossimi appuntamenti sono la processione al Divino Amore, fissata per domenica 26 maggio all’alba, e la consueta processione mariana per le vie dello Statuario, nel pomeriggio del 31 maggio. Per quest’ultima data, se la sarta riuscirà nell’impresa di completare il lavoro, i confratelli faranno fiera mostra di sé in abito d’ordinanza. Si tratta di una divisa composta da un camice bianco, colore della purezza, di cui è baluardo la Vergine Maria, e da una mantellina rossa, colore del martirio, da associare a Sant’Ignazio di Antiochia.
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NOTA
(1) Papa Benedetto XVI, Porta fidei, 9