Buone pratiche nel Regno Unito per aiutare l'economia reale

Il governo e la Banca centrale Inglese hanno compreso che per rimettere in moto l’economia bisogna far arrivare il credito alle piccole e medie imprese (Pmi) e alle famiglie

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Il governo e la Banca Centrale d’Inghilterra hanno deciso di aumentare e prolungare il Funding for lending scheme (Fls) creato nell’estate scorsa per dare crediti agevolati alle imprese. Procediamo con ordine: la Banca d’Inghilterra e il Tesoro hanno deciso di portare il fondo del Fls da 14 miliardi di sterline a  80 miliardi di sterline.

Questa decisione è una buona prassi soprattutto in un periodo di contrazione del credito per l’economia reale, quindi l’economia che riguarda le famiglie e le imprese. La restrizione del credito riguarda solo l’economia reale e non l’economia finanziaria che è seduta su una montagna di liquidità.

Finora a beneficiare del Fls, sono state, per lo più, le famiglie con le richieste di mutui immobiliari a tassi sostenibili e non le imprese. In un Paese dove il settore immobiliare svolge un ruolo importante per economia, anche questo aiuta, ma certamente non può bastare. Per evitare il rischio della terza recessione, il cancelliere George Osborne, ha deciso di aumentare i fondi dell’Fls per dare ossigeno all’economia ed aiutare una ripresa che non arriva.

In altre parole in una delle capitali del capitalismo finanziario globalizzato, il governo conservatore ha compreso che la via maestra individuata per rimettere in moto l’economia reale è quella di far arrivare il credito alle piccole e medie imprese (Pmi) e alle famiglie.

La nuova versione del Fls oltre ad un aumento di fondi prevede anche l’allungamento della durata, ed è stato inoltre arricchito di due passaggi innovativi. Il primo riguarda la possibilità di concedere credito. Altre istituzioni che regolano il credito alle Pmi sono stati ammessi alla gestione del credito fino ad ora gestito esclusivamente dalle banche. La riforma della gestione del credito, nasce da una revisione circa l’importanza del ruolo dell’economia reale per l’uscita dalla recessione economica.

Questa riforma non riguarderà solo il canale bancario, ma sarà aperto anche alle società di leasing e factoring, che sono fonti importanti del finanziamento alle piccole e medie imprese.
La seconda innovazione riguarda gli incentivi concessi alle banche e agli altri istituti finanziari per privilegiare la concessione di linee di credito alle Pmi.

La prima innovazione è una novità assoluta, in quanto finora le banche avevano il monopolio della concessione delle linee di credito. Ora questa facoltà è stata concessa anche alle società di leasing e factoring.

Quale strumento è stato creato per questa missione? Semplice: il Tesoro e la Banca Centrale d’Inghilterra emettono titoli sovrani buoni per raccogliere finanziamenti agevolati sul mercato da girare direttamente alle istituzioni finanziarie preposte a finanziare l’economia reale.
Una via che la Banca d’Inghilterra ritiene utile per scongiurare la terza recessione in cinque anni.

Altro elemento centrale di questa manovra congiunta tra Tesoro e Banca Centrale Inglese è la diversificazione del beneficio per le banche che aumenteranno le linee di credito all’economia reale. Difatti per il 2013 sarà dieci volte più vantaggioso di quanto lo sia stato fino ad ora, nel 2014 calerà a cinque volte.

Un esempio: per ogni sterlina di prestiti addizionali che una banca o altra istituzione preposta concede alle Pmi, avrà una linea di finanziamento a tasso agevolato della Bank of England in una misura dieci volte superiore. Effetto leva che calerà a cinque nel 2014.
Sono previste anche una drastica riduzione delle commissioni rispetto a quelle oggi esistenti. «Queste innovazioni – ha commentato George Osborne – daranno grandi benefici alle imprese spingendole a creare occupazione».

Tutti questi incentivi messi in campo dal governo Inglese, serviranno alle banche per far defluire asset economici finora indirizzati alla finanza di carta verso l’economia reale. Inoltre quest’ultime con l’ingegneria finanziaria attuata, ridurranno il rischio delle sofferenze per banche, e renderanno più vantaggioso concedere prestiti.

Si tratta di un passaggio epocale frutto di un lungo braccio di ferro fra Governo e City (custode dell’ortodossia neoliberista), che si protrae dalla crisi del 2008. I governi, laburisti e conservatori, in questi cinque anni hanno cercato di convincere le banche che un Paese non puo’ fondarsi solo sulla finanza di carta, ma ha bisogno dell’economia reale.

Purtroppo finora la lobby finanziaria era riuscita a bloccare qualsiasi riforma. Per molti economisti questa è stata la vera causa delle due recessioni del Paese. Probabilmente la terza recessione non ci sarà, ma le prospettive non sono affatto tranquillizzanti a fronte di un disavanzo che è calato dal 7,9 al 7,4% del Pil, ma resta largamente superiore alle aspettative.

Il Fls è una buona pratica che probabilmente funzionerà. Difatti, l’incentivo-innovazione messo in campo dal Tesoro e dalla Banca d’Inghilterra affinché le banche finanzino le imprese, è tale che sicuramente porterà benefici alle Pmi e alle famiglie inglesi.

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Carmine Tabarro

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