Lettura
È la centralità della figura di Gesù che avvolge con pienezza queste belle letture della terza domenica di Pasqua. A Gesù bisogna obbedire e non agli uomini, afferma con tono solenne Pietro. Ed è ancora Gesù l’Agnello cui va tutto il nostro omaggio: potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e benedizione. I sette doni che rendono bella ogni liturgia, perché sia specchio della liturgia del cielo. Ed è ancora Gesù che cambia le reti: da vuote a piene, simbolo di un legame che con Pietro si era spezzato e che ora Gesù riattiva: Tu, seguimi!
Meditazione
Amare Gesù è conquistare cuori per Lui. In questo brano, l’amore chiede che ci sia corrispondenza tra chi ama e chi è amato. È un altro episodio traboccante questo, dove, ancora una volta, c’è Gesù che si manifesta ai discepoli. Non li lascia soli in quel momento di tristezza di fronte alle reti vuote, senza alcun pesce. Quando non c’è raccolto, il cuore sperimenta la morte interiore, l’abbandono. Tutto sembra fallito. La notte appare vuota e svuotante. È bella la scena, il contesto d’amore di quel momento di grazia. Gesù rimasto a riva, li osservava a distanza. Ma poi, quando intravide la loro tristezza, non si trattenne più e andò loro incontro spiegando come dovevano fare per catturare i pesci. Dava indicazioni precise e i discepoli non rimasero delusi. Ma la bellezza di questo incontro non finisce affatto qui. Mentre i discepoli, sotto la spinta di Giovanni, che intuisce profeticamente, si rendevano ormai conto di chi era colui che gli aveva consigliato loro di gettare la rete verso la parte opposta a quella scelta da loro, colpisce la reazione immediata e spontanea di Pietro. La rete non si spezzò, anche se conteneva tantissimi pesci, perché era la rete salda della fede. Dopo aver consumato il dono di tanta provvidenza, di nuovo col Maestro, per la terza volta dopo la sua Risurrezione, avvenne un dialogo profondo tra Gesù e Pietro. È il momento della vera consegna. Gesù scava negli abissi del cuore di Pietro. E lo fa chiedendogli per ben tre volte se lo amava. Pietro capiva lentamente che Gesù gli stava affidando il suo gregge, la Chiesa. Dopo aver scrutato a lungo Pietro, dopo averlo irradiato con tutto il suo amore, Gesù gli chiede solo di seguirlo.
Preghiera
«In te, o Cristo, tutto mi è dato, tutto tu sei per me. Sei medico, quando devo guarire le mie ferite. Quando brucio di febbre, mi sei acqua viva. Quando sono oppresso dalla colpa, sei per me giustizia. Per fuggire le tenebre, sei la mia luce. Sei la mia forza, quando ho bisogno di aiuto. E diventi la mia vita, quando temo la morte. Per essere mia gioia nel desiderio del cielo, nutrimento nella fame e pienezza di bontà quando in te, o Signore, mi rifugio» (sant’Ambrogio).
Agire
Farò del nome di Gesù, spesso invocato, la mia gioia, gustandolo come miele sulle labbra.
Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it