«Non vogliamo l’egemonia, non chiediamo privilegi, ma crescere in armonia con la scuola di Stato». Lo ha detto ieri mattina in piazza Duomo l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, agli oltre 30 mila partecipanti alla XXXI marcia della scuola cattolica “Andemm al Domm”, che ha visto quest’anno, per la prima volta, anche l’adesione della famiglie cattoliche che hanno iscritto i loro figli alla scuola statale.
Dopo aver ringraziato gli studenti «ragione d’essere della scuola», gli insegnati e i genitori, il cardinale Scola ha voluto sottolineare il «peso» che devono sostenere le famiglie per permettere ai propri figli un’esperienza educativa fatta di «bellezza, verità e bontà. Un peso che arriva a toccare le loro tasche», ha precisato l’Arcivescovo.
Inoltre, rivolgendosi in modo particolare ai rappresentati delle Istituzioni, il Cardinale ha ricordato che «Non vogliamo l’egemonia, non chiediamo privilegi, ma crescere in armonia con la scuola di Stato. Vogliamo cooperare alla fisionomia di una scuola libera e pubblica. Pubblico non è solo ciò che è dello Stato, ma tutto quello che nasce per il popolo». Indicando, poi, uno striscione, tra i tanti presenti sulla piazza, che raffigurava la bandiera europea con al centro la frase “libertà di educazione”, il Cardinale ha spiegato che «quelle due parole sono i pilastri, senza i quali non faremo mai l’Europa». E ha continuato dicendo che «la libertà o si realizza oppure se non si realizza genera quel malessere di civiltà che porta alla decadenza. Senza una libertà di educazione effettivamente realizzata non usciremo da questa crisi», ha concluso l’Arcivescovo.
Sul palco, prima del Cardinale, Pierre Marsollier, direttore generale delle Scuole Cattoliche Francesi, delegato dalla Conferenza Episcopale per i rapporti con lo Stato, ha illustro il «paradosso francese».
La Francia che all’epoca dei Lumi aveva cacciato le congregazioni religiose dalla scuola e i ministri del culto dall’insegnamento pubblico, è riuscita negli anni ’60 del Novecento a trovare un equilibrio tra la libertà pedagogica nelle scuole e la libertà di scelta della famiglie sulla base del principio della parità, riconoscendo quindi uguaglianza a livello finanziario per ogni studente francese. «Lo stato versa alle scuole cattoliche una quota equivalente del costo di ogni studente», ha spiegato Marsollier.
In Lombardia sono quasi un milione gli allevi delle scuole, un terzo (334 mila) di costoro frequenta le scuole cattoliche. I costi che devono sostenere le famiglie variato tra i 1.500 euro all’anno per le scuole materne e i 3mila euro per le scuole medie superiori.
Nonostante la crisi, tengono a Milano le iscrizioni alle scuole non statali. Risultano in lieve crescita gli studenti iscritti alle scuole non statali di Milano città (+0,36%, pari a + 202 alunni), ma è in calo l’importo destinato al “buono scuola” erogato da Regione Lombardia (-3,65%, da 31.194.996 euro a 30.055.108).