Cento anni dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae

Il 19 e 20 aprile, l’Istituto celebra il suo secolo di vita con l’incontro “Insieme per ringraziare e per progettare il futuro”

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100 anni fa Luigia Tincani, una giovane universitaria, avviava l’iniziativa che si esprime attualmente nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae. La Tincani, che in seguito fonderà le Missionarie della scuola, si prefiggeva di offrire alle sue giovani colleghe di studi ed amiche, la possibilità di acquisire una formazione teologica e spirituale da affiancare alla formazione culturale e professionale che ricevevano nelle aule universitarie.

“L’essenza del nostro programma – così scriveva negli anni 1912-1913 – è una sola, è sempre quella, solo che lo saremo sempre di più, come ogni essere vivente che è nato deve svilupparsi: sempre più circolo, sempre più femminile, sempre più universitario, sempre più cattolico”. Circolo per dire “le affettuose consuetudini, la familiarità vivace e affettuosa delle riunioni”; “universitario” perché “impariamo la responsabilità individuale e sociale che abbiamo assunta abbracciando la via dello studio, la quale responsabilità ci impone di acquistare una vera cultura, ed impariamo le responsabilità sociali e individuali che questa acquistata cultura ci impone”; “femminile” perché “vogliamo le donne donne, fedeli alla missione affidata loro da Dio, missione di maternità spirituale unita o no che sia alla maternità secondo la carne”; “cattolico”, perché la nostra fede “divenga veramente la linfa vitale, il sangue vivo e vivificante che circola in noi e informa tutta la nostra vita pratica intellettuale e morale”.

Da allora l’Istituto è venuto arricchendosi e si è aperto alle esigenze e necessità dei decenni  successivi, rispondendo al cammino che gli organismi ecclesiali indicavano. La scuola modificava il nome: Istituto di Scienze Religiose; poi Istituto di scienze religiose e sociali; attualmente Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae inserito nella Facoltà di Teologia della PUST. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II e la proclamazione da parte di Paolo VI di Maria Madre della Chiesa, l’Istituto di Scienze Religiose veniva intitolato a Maria Mater Ecclesiae.

Anche i programmi e le discipline si venivano modificando in base alle disposizioni e ai documenti ecclesiali che regolavano lo studio della teologia per i laici. I docenti, teologi di grande fama, si lasciano attrarre dal programma di ‘pensare’ una teologia ‘non clericale’ e in dialogo con il mondo ‘laico’.

La popolazione studentesca è andata modificandosi nel tempo: ragazze e ragazzi universitari, professioniste, giovani e adulti in ricerca, religiose italiane e non, persone desiderose di dedicarsi all’insegnamento della religione nelle scuole, o all’apostolato catechetico, persone che hanno a cuore il proprio cammino di crescita integrale.

Su questo vuole riflettere il Mater Ecclesiae nell’incontro che si svolgerà, nell’Istituto, nei giorni 19 e 20 aprile, dal titolo “Insieme per ringraziare … e per progettare il futuro”.

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ZENIT Staff

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