«Cristo è risorto, andiamolo a raccontare a tutti». Con queste parole il cardinal vicario Agostino Vallini ha accolto sabato mattina i membri del Cammino Neocatecumenale di Roma, intervenuti alla basilica di San Paolo per ricevere l’invio per la missione delle “100 piazze”. «E’ bello stare qui oggi – ha continuato il presule-. Siamo molti, molti più di diecimila. Da questo luogo quel grande innamorato di Cristo che fu San Paolo ci esorta con le stesse parole di allora: guai a me se non annunziassi il Vangelo».
È proprio questo il senso della missione che verrà realizzata nelle domeniche di Pasqua in 100 piazze di Roma: annunciare il vangelo con la semplicità e la forza della testimonianza, portare la buona notizia che ogni uomo sta aspettando.
Kiko Argüello, iniziatore del cammino, ha presentato tutte le parrocchie che evangelizzeranno e le piazze che accoglieranno questa folla festante di catechisti, presbiteri, famiglie, giovani, anziani, bambini: piazza Re di Roma, piazza Risorgimento, piazza San Giovanni, Villa Borghese, Villa Torlonia…Ma non solo le celebri ville di Roma o le grandi piazze del centro verranno infiammate dall’evangelizzazione: saranno infatti raggiunti i posti più lontani, in periferia, perché l’annuncio possa arrivare ad ogni uomo.
Come ha detto papa Francesco occorre «imparare ad uscire da noi stessi per andare incontro agli altri, per andare verso le periferie dell’esistenza, muoverci noi per primi verso i nostri fratelli e le nostre sorelle, soprattutto quelli più lontani, quelli che sono dimenticati». Del resto, come disse Benedetto XVI ai giovani radunati a Loreto nel 2007, «in realtà nella Chiesa non c’è periferia, perché dove c’è Cristo, lì c’è tutto il centro…La Chiesa viva, la Chiesa delle piccole comunità, la Chiesa parrocchiale, i movimenti dovrebbero formare altrettanti centri nella periferia … Abbiamo visto e vediamo oggi nel Vangelo che per Dio non ci sono periferie. La Terra Santa, nel vasto contesto dell’Impero Romano, era periferia; Nazareth era periferia, una città sconosciuta. E tuttavia proprio quella realtà era, di fatto, il centro che ha cambiato il mondo!».
Molti dei partecipanti alla missione, fratelli e sorelle del cammino, sono stati raggiunti loro per primi dalla buona notizia dell’amore di Dio quando erano dispersi nella periferia della vita, schiacciati dal non senso, soggetti alla schiavitù del peccato e del demonio, come dice la Lettera agli Ebrei, per timore della morte.
Oggi grazie alla Chiesa che mediante il cammino neocatecumenale si è presa cura di loro, come il buon pastore che cerca la pecorella perduta, hanno visto la loro vita ricostruita, sono sorte vocazioni, le famiglie si sono aperte generosamente alla vita. Proprio questo fa di loro degli annunziatori, testimoni credibili di ciò che gratuitamente hanno ricevuto e che ora gratuitamente vogliono restituire. E i destinatari di questo annuncio sono quegli uomini che, proprio come loro un tempo, «accovacciati nel loro angolo/ continuano a tessere la pallida tela delle loro ore o tornano a sedersi nella polvere/a contare le loro monete», come recita la poesia di Tagore che Kiko ha cantato nella basilica.
«Ma è facile credere che Gesù è risorto? » ha chiesto il cardinale commentando il vangelo proclamato da padre Mario Pezzi; «se lo fosse il mondo non sarebbe nelle attuali condizioni: basti pensare a quanti martiri innocenti sono vittime della piaga dell’aborto, vittime ormai dell’abitudine del rifiuto della vita». Effettivamente ha proseguito il cardinale «non è stato facile credere nemmeno per i suoi discepoli, chiamati da Lui, chiamati per nome: seguire Gesù sembrava facile quando predicava, guariva, sfamava. Eppure Gesù in croce rimane solo, muore tra spasimi enormi, abbandonato da tutti. Ma la croce non ha l’ultima parola. Tutti – ha affermato con forza, suscitando un lungo applauso – tutti …catechisti, cardinali, politici… saremmo persi se la resurrezione non entra nel nostro cuore per farsi vita vera per noi».
Prima di dare la benedizione per l’invio ai catechisti, il cardinale ha espresso la gratitudine verso il Cammino Neocatecumenale per la iniziativa della 100 piazze: «Sono felice che a Roma si possa fare questo. La Chiesa è iniziata così, con la testimonianza dell’incontro personale col Risorto, come ci raccontano gli Atti degli Apostoli. Vi accompagneranno i miracoli, quelli che magari non fanno notizia, quelli del perdono, quelli della gioia di una vera vita cristiana». Il cardinal Vallini ha dunque concluso il suo intervento ringraziando i membri del Cammino «per la accoglienza e la difesa e la trasmissione della vita, senza la quale è tutto inutile», e proprio per questo esortando col cuore a partecipare alla iniziativa chiamata “Uno di noi” promossa dal Movimento per la Vita.
Nella basilica è dunque calato un silenzio orante, mentre tutti i partecipanti ricevevano in ginocchio Ia benedizione invocata dal cardinale e l’invio per la missione. L’incontro si è concluso con un canto alla Vergine Maria, stella della Nuova Evangelizzazione. Nel cuore di tutti rimane forte l’ultima esortazione del cardinale: «Questa missione è la testimonianza che Roma necessita: aspettatevi da alcuni rifiuto e derisione, ma abbiate voce e coraggio, e abbiate pazienza che i frutti dei semi così seminati non tarderanno a maturare». Con la missione delle 100 piazze possiamo esclamare con gioia, come recita l’inno ai Primi Vespri nella solennità dei santi Pietro e Paolo: O Roma felix.