"Cubisti Cubismo"

La mostra a Roma, nel Complesso del Vittoriano, sino al 23 giugno

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“Quando inventammo il Cubismo lo facemmo senza intenzione; volevamo soltanto esprimere quello che avevamo dentro”. Si può partire da qui, da questa frase di Picasso per introdursi nella mostra “Cubisti Cubismo” (1), cioè in quello che, essendo un movimento sovranazionale, è stato definito “il movimento seminale del Novecento”.

Ad accogliere i visitatori c’è la voce della poetessa americana Gertrude Stein la quale recita i versi “se glielo dicessi – un ritratto esauriente di Picasso” e poi un lungo schema dove, sull’asse del tempo, sono mostrati i principali eventi accaduti durante il periodo che contiene il cubismo (orientativamente 1907 – 1914), che va dal 1905 (formulazione di Albert Einstein della Teoria della relatività), sino al 1924 – 1925 con la presentazione del Manifesto del Surrealismo e della realizzazione del film Ballet mècanique di Fernand Leger (che peraltro è possibile seguire nell’apposito spazio dedicato all’interno).

Come sottolinea la curatrice della mostra Charlotte N. Eyerman “Il cubismo è concepito come espressione di un nuovo progetto di vita: il sogno di una vita collettiva nella metropoli moderna, un inno all’esistenza primitiva e rurale, una sintesi immaginata di estetica e quotidiano, ovvero l’unione di arte e vita” da integrare con la riflessione di Simonetta Lux,  curatrice della sezione “ Cubismo nella arti” la quale scrive “il motivo del forte influsso del cubismo sull’intera cultura dell’epoca risiede nel modo profondamente innovativo in cui il movimento risponde ai cambiamenti estetici, filosofici e sociali del momento storico”.

Oltre alla pittura e scultura, quindi, la mostra consente di fare una panoramica anche sulla letteratura e poesia, sulla musica, sul cinema, sull’architettura (con un modellino di un edificio residenziale nei pressi di Praga), sul teatro, sulla moda (con alcuni costumi da bagno di Sonia Delaunay) e sul design.

E, proprio seguendo quell’asse temporale, la rassegna consente di incrociare il tempo storico con alcune delle opere più particolari presenti in mostra oltre, naturalmente, al Nudo di Picasso del 1909 che fornisce il logo della rassegna:

1906: Viene messa sul mercato la prima lampadina al tungsteno.

1907: Picasso dipinge Les Demoiselles d’Avignon.

1908: Arnold Schonberg compone i primi brani atonali; Henry Ford progetta il modello T, la prima auto messa sul mercato con successo.

1909: il pittore francese Braque espone per l’ultima volta al Salon des Indèpendants (con il critico Vauxcelles che definisce le sue opere “bizzarreries cubique”), Marinetti pubblica a Parigi, su “Le Figaro” il manifesto del futurismo; Viene conquistato il Polo Nord ed il filosofo Max Weber torna negli Stati Uniti dopo aver conosciuto Picasso a Parigi.

1910 – 1911: Gutfreund, Chocol, Janàk, Gocar, danno vita a Praga al movimento cubista sperimentando sia nella scultura, sia nell’architettura che nell’arredo.

1912: I francesi Gleizes e Metzinger pubblicano Du “Cubisme”; Franz Kafka scrive La metamorfosi; Affonda il Titanic durante il suo viaggio inaugurale; Francis Picabia realizza “La processione – Siviglia” presente in mostra (olio su tela di 121,9 x 121,9 cm.).

1913: Guillaume Apollineaire pubblica il saggio Les Peintres Cubistes; Wilson diventa presidente degli Stati Uniti; Max Weber realizza “New York” (in mostra) olio su tela 70 x 90.

1914 – 1915: Scoppia la prima guerra mondiale e l’Italia entra in guerra.

1916: Nasce il Dadaismo a Zurigo; Natalia Goncharova dipinge “Ballerina Spagnola” (in mostra) opera realizzata con olio, pastello, gouache e grafite su carta di 173,4 x 78,7 cm.

1917: La Goncharova, una delle più vivaci animatrici della vita artistica dell’avanguardia di Mosca, si stabilisce definitivamente a Parigi.

1918: L’architetto Le Corbusier, con Ozenfant, pubblicano Apres le cubisme, manifesto del purismo; finisce la prima guerra mondiale.

1919: Fondazione della scuola di architettura, arte e design Bauhaus a Weimar in Germania.

1921: Il pittore italiano Gino Severini pubblica in francese il saggio Du Cubisme ai Classicisme.

1922: Il cecoslovacco Foltyn fonda a Brno il ramo locale della Unione degli artisti e dipinge “Ritratto di Dostoevskij (in mostra).

A conferma che “il cubismo (…) è anche nuovo paradigma di un mondo in mutamento sconvolto da rapidi cambiamenti politici e sociali”.

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NOTE

(1) Gli orari di ingresso sono i seguenti: da lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 19.30; il venerdì e sabato dalle 9.30 alle 23.30 e la domenica dalle 9.30 alle 20.30. La biglietteria chiude un’ora prima ed il prezzo d’ingresso è di 12 euro (intero) e 9 euro (ridotto). Per informazioni tel. 066780664 ed e-mail museo.vittoriano1@tiscali.it 

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Antonio D'Angiò

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