Riprendendo le sue messe a Santa Marta, celebrate per la gente comune, papa Francesco ha presieduto la funzione di stamattina alla presenza di un gruppo di agenti della gendarmeria vaticana.
Nell’omelia, il Santo Padre ha fatto riferimento al Vangelo odierno, che tratta dell’incontro di Maria Maddalena con il Risorto. Il Papa ha ricordato la precedente condizione di “donna peccatrice” della Maddalena, che si riscatta ungendo i piedi a Gesù e asciugandoli con i suoi capelli.
Maria Maddalena è l’emblema di una “donna sfruttata e anche disprezzata da quelli che si credevano giusti”, prima che Gesù perdoni i suoi molti peccati, avendo essa “molto amato”.
Il nuovo oggetto dell’amore della peccatrice pentita è proprio Cristo, alla cui morte è sgomenta e deve affrontare “il fallimento di tutte le sue speranze”. Scoppia così a piangere, come è normale per chi affronta un lutto, eppure, ha osservato il Pontefice, la Maddalena non dice: “Ho fallito su questa strada” ma si limita a versare le sue lacrime.
“A volte, nella nostra vita – ha osservato papa Francesco – gli occhiali per vedere Gesù sono le lacrime”. È proprio con il suo pianto, dunque, che Maria Maddalena trasmette questo messaggio: “Ho visto il Signore”.
Il dolore di questa donna, che ha cambiato vita grazie all’incontro personale con Gesù, è il dolore di tutti noi, nei nostri “momenti più oscuri”.
È lecito quindi, ha detto il Papa, domandarci: “Abbiamo avuto quella bontà delle lacrime che preparano gli occhi per guardare, per vedere il Signore?”.
Si può piangere per molti motivi: “per il bene, per i nostri peccati, per le grazie, per la gioia” e anche noi, come la Maddalena, possiamo domandare al Signore la “bella grazia” delle lacrime per prepararci a vederLo.
Vedere il Signore, non significa percepirlo con la vista ma “dentro al cuore”, ha precisato il Santo Padre. Solo così potremo offrire la testimonianza della nostra vita: “Vivo così perché ho visto il Signore”, ha quindi concluso il Pontefice.