Lettura
Si apre una settimana di grande luce vivissima. È la luce della Pasqua. In questa settimana, giorno per giorno, a noi è dato di fissare lo splendore di quella luce, riflessa negli occhi di coloro che l’hanno vista e testimoniata: le donne in corsa, Maria di Magdala, i discepoli di Emmaus, Pietro e Giovanni, fino a Tommaso, che chiude mirabilmente questo itinerario di fede: «Mio Signore e mio Dio». Pietro ci accompagnerà col suo annuncio: «Dio ha risuscitato il suo Figlio Gesù, che voi avete crocifisso: noi ne siamo i testimoni». Le donne annunciano e corrono di gioia. Le guardie, invece, temono e vivono di paura. Quale il nostro stile di fede?
Meditazione
È un’immagine che commuove quella delle donne che abbandonano a velocità di cuore esultante il sepolcro vuoto, per raccontare quello che era successo. Il brano riportato da Matteo è dinamico, esprime cioè un’esultanza che si fa movimento. È pianto di liberazione che diviene abbraccio perché ci si ritrova nella dolcezza dell’Emmanuel, il Dio con noi. Corrono le donne. Si affrettano per raggiungere gli altri discepoli e spezzare la loro rassegnazione. Dietro a loro anche noi possiamo essere testimoni, non solo della vita e della crocifissione di Gesù, ma anche della sua Risurrezione. Il loro cuore era attraversato da gioia e paura, e intuiva che era avvenuto qualcosa di meraviglioso: di fronte al sepolcro senza più il corpo di Gesù, ormai si respirava la vita trionfante sulla morte. Colui che era morto era tornato in vita. La promessa si era completata. Ed ecco subito la conferma: il Risorto va loro incontro e conferma il miracolo a cui stavano assistendo. Le saluta. QE quanta pace in quel sorriso ritrovato! Gesù si ferma davanti ai loro occhi, quasi per permettere loro di rendersi conto che quel che vedevano era vero. Non era un fantasma. Era Gesù vivo. Esse cercano subito un contatto con Lui, hanno bisogno di abbracciarlo. E si pongono in adorazione per ascoltare ancora le parole del Maestro, che raccomanda loro ora di continuare a fidarsi di Lui. Gesù comanda di raccontare l’avvenimento per diffondere la Grazia di averlo rivisto, poi le invia a portare un appuntamento preciso ai discepoli: la Galilea. Gesù li chiama ancora “miei fratelli” perché la fraternità con Lui è il segno della Risurrezione. La fede in loro aumenta, perché Gesù era tornato in mezzo a loro. La Sua presenza, ecco, si fa speranza compiuta.
Preghiera
Facci conoscere, o Signore, le vie della vita, percorse velocemente, nella corsa dell’amore, come le donne della risurrezione, per annunciare a tutti che Tu, o Dio, sei la fonte della Vita e ci liberi dagli inferi della morte come hai liberato il Cristo, tuo Figlio. Amen.
Agire
Sia il mio stile la corsa sollecita, per dire alla mia famiglia che la Fede è gioia e non paura, con parole belle e sincere, incoraggianti, in un volto di luce.
Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it