Ha raccontato Padre Federico Lombardi che, nessuno ha retto alla commozione, quando il Papa, inginocchiato con entrambe le gambe ha lavato e rivolto uno sguardo di intenso e amorevole affetto ai giovani detenuti.
Durante la cerimonia dello scambio del segno della pace, tutti i ragazzi sono andati ad abbracciare Papa Francesco, e le ragazze erano visibilmente commosse.
Il Santo Padre si è mostrato a suo agio, come in un ambiente familiare. Al di là della provenienza geografica e religiosa, ha risposto all’abbraccio univoco dei ragazzi con estrema gioia e calore.
Anche il Cardinale Agostino Vallini ha detto che “lo sguardo e l’affetto del Papa hanno toccato tutti”. Mentre il Ministro della giustizia Paola Severino ha raccontato di esser rimasta molto colpita dalla spiegazione che il Pontefice ha dato del termine "custodire".
Leggendo uno scritto di un ragazzo, il Ministro ha affermato che il Papa “è il primo custode della loro speranza”, perché i ragazzi “sognano che la vita futura possa essere semplice e onesta”.
Il Ministro Severino ha confessato, inoltre, di aver visto tanto amore negli occhi di Papa Francesco, ed è proprio tanto amore quello di cui questi ragazzi hanno bisogno per ritornare nella società "guariti". “Ce la possono fare - ha concluso - ce la potete fare, oggi avete avuto un grande aiuto e di questo le siamo tutti grati”
Il Pontefice ha ringraziato il Ministro, le autorità e soprattutto i giovani per l’accoglienza ricevuta. “Sono felice di stare con voi - ha ribadito -. Avanti, non lasciatevi rubare la speranza, capito? Sempre avanti con la speranza!”.
Nel corso dell’incontro con il personale del carcere che si è svolto nella palestra dell'istituto, il Papa ha consegnato uova e colombe di Pasqua. I ragazzi, in segno di riconoscenza, hanno consegnato al Vescovo di Roma un inginocchiatoio ed una croce di legno costruita artigianalmente nel laboratorio di Casal di Marmo.