335 calciatori che compongono 16 squadre, per una manifestazione sempre più multiculturale. È la “Clericus Cup”, giunta quest’anno alla sua settima edizione. Un vero e proprio campionato di calcio in cui si affrontano sacerdoti e seminaristi appartenenti agli istituti pontifici di Roma e provincia. I partecipanti, raggruppati in 4 gironi, con determinazione e sano agonismo hanno superato la prima fase ed attendono ora gli accoppiamenti per i quarti di finale del torneo, in programma dal 13 aprile.
Il “campionato mondiale pontificio” come è stato definito da più parti è organizzato dal CSI (Centro Sportivo Italiano) e patrocinato dall’Ufficio Sport della CEI, dal Pontificio Consiglio per i Laici e da quello per la Cultura. 56 le nazionalità presenti nel torneo, che vede nei messicani la rappresentanza più numerosa con ben 46 presenze. Seguono gli italiani e gli statunitensi (29 calciatori), i brasiliani (23) e gli spagnoli (21).
Le regole presentano qualche modifica rispetto alle consuete partite di calcio: la durata complessiva è ridotta a 60 minuti, ed oltre al cartellino giallo è rosso c’è anche quello azzurro che commina l’espulsione provvisoria di 5 minuti. La formula del torneo è simile a quello della Champions League: quattro gironi formati da quattro squadre si affrontano in un solo match di andata. Le prime due passano alla fase successiva mentre le restanti vengono eliminate. Subito dopo Pasqua, il 13 aprile ci saranno i quarti di finale, l’11 maggio le semifinali e sette giorni dopo la finalissima, che decreterà la squadra vincitrice del torneo.
L’albo d’oro della manifestazione vede in testa il Redemptoris Mater, con 3 vittorie (2007, 2009 e 2010), seguito dal Mater Ecclesiae, Gregoriana e North American Martyrs tutti e tre con una vittoria (conquistata rispettivamente nel 2008, 2011 e 2012).
L’edizione del 2013 ha visto molte novità, tra tutte la fascia che porta al braccio ogni capitano, che reca la scritta: “Succede a chi crede” riportando alla mente le meraviglie che può compiere la fede: capace di sorprese, di raggruppare ed andare oltre le diversità umane. Quest’anno poi i Cardinali, arrivati a Roma per il Conclave, hanno avuto la possibilità di poter ammirare da vicino questa giovane kermesse. Molti di loro risiedevano proprio nei vari collegi romani. Negli anni sono stati molti i porporati che hanno manifestato la loro vicinanza a questa manifestazione, partendo dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, dalla cui idea nacque il torneo di calcio, o il portoghese Josè Saraiva Martins grande tifoso di calcio.
L’ultima giornata dei gironi inoltre, disputata pochi giorni dopo l’elezione di Bergoglio è stata l’occasione per il collegio argentino “Verbo Incarnato” per salutare il loro connazionale più autorevole: Papa Francesco.
Il successo della Clericus Cup cresce ogni anno e incuriosisce sempre più persone tra simpatizzanti e appassionati di calcio che arrivano sui campi del Pontificio oratorio di San Pietro sia per tifare i propri amici sacerdoti, sia per ammirare lo spettacolo del Cupolone che sovrasta il campo di calcio. Un connubio ideale tra sport e sacro lontano anni luce dagli episodi che siamo abituati a vedere la domenica negli stadi italiani, poiché troppo spesso si dimentica che il calcio è prima di tutto divertimento.