Ha nevicato ieri a Bruxelles. Il termometro era sotto lo zero e c’era il serio rischio di scivolare sul ghiaccio. Eppure c’erano oltre 800 persone, tra giovani, adulti, anziani e bambini, ieri per strada, nel centro di Bruxelles. Cosa facevano? Marciavano per la vita!
I Jeunes pour la Vie, tutti coloro cioè che la legge sull’aborto non l’hanno mai votata, hanno organizzato per la quarta volta una Marcia per la Vita, nonostante il freddo, non solo del clima, ma anche della popolazione. Alcuni particolarmente “surriscaldati” da questa iniziativa hanno scritto sulla statua del Monts des Arts, luogo di partenza, “Aborto libero…libero per chi?”.
Quest’anno la Marcia si è incentrata sulla progetto di legge che vuole introdurre anche in Belgio, dopo l’Olanda, l’eutanasia per i bambini. L’iniziativa è stata sostenuta dal Vescovo di Bruxelles, mons. Leonard. Hanno partecipato anche studiosi, scienziati della Libera Università di Lovanio, testimoni, che insieme ai giovani hanno voluto spiegare perché dire si alla vita e no all’eutanasia dei bambini e degli adulti.
L’apertura all’aborto, ovvero affermare che non tutti gli uomini hanno diritto alla vita e quindi aprire un nuovo e pericolosissimo tipo di discriminazione, sta portando all’eutanasia dei bambini, che senza ipocrisie è sinonimo di legalizzazione dell’infanticidio.
Anche per questo è intervenuto il Coordinatore di One of Us per il Belgio, Matthieu Bruynseels, a proporre l’Iniziativa Popolare Europea (www.oneofus.eu) come strumento di cambiamento.
A marciare nelle strade belghe anche diverse delegazioni straniere provenienti da Romania, Francia, Irlanda, Olanda, Lussemburgo e Italia. La marcia si è conlcusa presso il Palais de Justice. Un gesto simbolico per affermare che non c’è giustizia se non si difende il diritto alla vita della persona umana nel momento della sua maggiore debolezza.
Il prossimo appuntamento sarà il 30 marzo 2014 per la quinta Marcia per la Vita del Belgio.