Il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, Padre Robert F. Prevost, in occasione dell’elezione pontificia di Papa Francesco ha scritto a tutti i membri dell’Ordine Agostiniano per condividere una prima riflessione sul momento storico che l’Ordine, in comunione con la Chiesa tutta, ha vissuto e vive, momento che ha portato al Soglio di Pietro il cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.J., arcivescovo di Buenos Aires, primo non europeo nei tempi moderni a essere eletto Papa.

La riflessione di Padre Prevost parte dal nome assunto dal nuovo Papa, Francesco, e sulla scia di due luminosi esempi di santità, San Francesco d’Assisi e San Francesco Saverio, il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino invita i membri dell’Ordine “a vivere la nostra consacrazione a Dio in comunione con tutta la Chiesa, con una vita semplice, servendo i poveri, e come discepoli di Cristo che annunciano il Vangelo con parole e in opere, mediante il nostro spirito missionario” sulla scia della vocazione agostiniana.

Padre Robert F. Prevost rammenta anche la speciale  devozione e la fedeltà che l’Ordine deve al Papa, sancite dal punto 3 delle Costituzioni dell’Ordine di Sant’Agostino, e assicura a Papa Francesco la lealtà, l’obbedienza, la preghiera, uniti nell’una, santa, cattolica e apostolica Chiesa.

Ecco di seguito il testo, tradotto in italiano, della lettera indirizzata a tutti i membri dell’Ordine Agostiniano:

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Cari confratelli e consorelle,

La Chiesa ha appena conosciuto il nuovo vescovo di Roma, l’eletto Santo Padre, Papa Francesco, finora cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.J., arcivescovo di Buenos Aires, Argentina. La gioiosa celebrazione che abbiamo visto in piazza San Pietro è, indubbiamente, l’esperienza dei cattolici sparsi in tutto il mondo. Il nostro nuovo Papa, il primo non europeo dei tempi moderni eletto vescovo di Roma, ben conosciuto per lo stile semplice di vita (vive in un piccolo appartamento, usa i trasporti pubblici), e per il suo impegno con i poveri, che finora si è dedicato a servire il popolo di Argentina, è stato chiamato ad assumere il ministero petrino in questo momento della storia della Chiesa, pieno di sfide.

Possiamo immaginare che nei prossimi momenti dell’inizio del suo pontificato ci dirà perché ha scelto questo nome. Senza pretensioni, vorrei ricordare due grandi santi che hanno portato questo nome: Francesco d’Assisi, il santo dei poveri, che, letteralmente, lasciò tutti i suoi beni per seguire Cristo, e Francesco Saverio, il gran gesuita missionario, che predicò infaticabilmente il Vangelo, con grande coraggio, specialmente in Asia. Francesco Saverio, con la sua grande formazione teologica, decise di dedicare tutta la sua vita all’evangelizzazione, ad annunciare il messaggio di Gesù Cristo in terre lontane dalle comodità della sua patria. Qualunque siano state le ragioni del Papa nello scegliere questo nome, come agostiniani dobbiamo cogliere l’occasione per esaminare noi stessi alla luce degli aspetti che presentano questi santi, Francesco d’Assisi e Francesco Saverio, e, così, ricordare che, nella nostra vocazione, noi siamo stati chiamati a vivere la nostra consacrazione a Dio in comunione con tutta la Chiesa, con una vita semplice, servendo i poveri, e come discepoli di Cristo che annunciano il Vangelo con parole e in opere, mediante il nostro spirito missionario, e senza dimenticare che, nelle nostre Costituzioni (n. 3) si parla della speciale devozione e fedeltà che come Ordine dobbiamo al Papa, e non c’è un’occasione migliore per ricordare e rinnovare la nostra lealtà che questo momento dell’inizio del pontificato di Papa Francesco.

Nel suo primo saluto al popolo riunito in piazza San Pietro, e prima di dare la sua benedizione “alla città e al mondo”, Papa Francesco chinò la sua testa e chiese una preghiera per lui stesso. Preghiamo, quindi, per il nuovo Papa, e raccomandiamoci gli uni gli altri, come fratelli e sorelle uniti nell’una, santa, cattolica e apostolica Chiesa, fedeli a Papa Francesco, e insieme a tutti quelli che, in parole e in opere, annunciano la Buona Novella in tutto il mondo. Lo Spirito del Dio vivente accompagni e guidi il Papa Francesco, e benedica tutta la Chiesa mediante il suo ministero.

Con fraterni saluti,

P. Robert F. Prevost, O.S.A.

Priore Generale