Durante il briefing con i giornalisti accreditati alla Sala Stampa Vaticana, tenutosi oggi al Media Center allestito presso l’Aula Paolo VI, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha raccontato le curiosità e i risvolti della prima giornata di Conclave.
Accompagnato, come sempre in questi giorni, dai suoi coadiutori di lingua inglese e spagnola, padre Thomas Rosica e monsignor José María Gil Tamayo, padre Lombardi ha esordito scherzando: “Ormai ci chiamano la Trinità…”.
Il portavoce vaticano ha descritto questi giorni come “un momento estremamente bello e intenso”, in cui “sentiamo salire l’emozione”. A un mese e due giorni dall’annuncio delle dimissioni da parte di papa Benedetto XVI, l’elezione del suo successore al Soglio Petrino è ormai questione di ore.
I molti pellegrini già presenti ieri sera ad attendere la fumata erano “più di quanti mi sarei aspettato – ha commentato Lombardi -. Anche questa mattina abbiamo visto tantissimi fedeli e abbiamo respirato un clima molto sereno, molto gioioso”.
Un clima che riflette il modo con cui i romani e i pellegrini hanno sempre vissuto l’elezione di ogni Pontefice, che, da qualunque paese provenga, è sempre stato accolto “con uguale amore e intensità”. Otto anni fa, ad esempio, “da tutta Roma la gente arrivava di corsa, a piedi”, poiché “il traffico era bloccato”.
Le due fumate nere – quella di ieri e quella di stamattina – sono “più o meno quello che ci aspettavamo”, ha detto padre Lombardi. Anche la gente in attesa a piazza San Pietro era pronta a questo esito, quindi “se ne è andata tranquilla” e “non è rimasta delusa”.
Non a caso, nell’ultimo secolo, ha ricordato il portavoce vaticano, l’elezione più rapida è stata quella di Pio XII (1939), arrivata al terzo scrutinio. Tutte le altre sono arrivate dal quarto scrutinio in poi, tuttavia, ciò “non è segno di nessuna particolare divisione del Collegio, ma di un normale modo di procedere del discernimento dei padri cardinali”.
Lombardi ha poi spiegato il procedimento per ottenere le fumate nere e bianca: esse vengono ottenute per mezzo della stufa più moderna, quella di dimensioni geometriche (mentre quella più vecchia, utilizzata per bruciare le schede, è tonda).
Nella stufa moderna viene inserita una cartuccia delle dimensioni di 25x15x7 cm, in grado di produrre “cinque cariche chimiche, azionate da un dispositivo elettronico”, ognuna delle quali dura circa un minuto. La durata totale della fumata è quindi di circa 7 minuti.
Le componenti chimiche della fumata nera sono il perclorato di potassio, l’antracene e lo zolfo. Quelle della fumata bianca sono il clorato di potassio, il lattosio e la colofonia.
Ieri pomeriggio, nella Cappella Sistina, padre Lombardi e gli altri due portavoce hanno incontrato tra gli altri monsignor Georg Gaiswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario del Pontefice emerito Benedetto XVI. Secondo quanto avrebbe riferito monsignor Gainswein, Ratzinger segue per televisione gli eventi di questi giorni “con molta attenzione” e “con molta partecipazione spirituale”.
Il Papa emerito, tuttavia, non sarà presente alla messa introduttiva del pontificato del suo successore, ha aggiunto Lombardi.
Spiegando quale sia l’atmosfera che si vive in un Conclave, il portavoce vaticano ha citato un’intervista rilasciata ieri dal cardinale Karl Lehmann alla Radio Vaticana: il porporato tedesco, che già aveva partecipato al Conclave del 2005, ha spiegato che “non è un procedimento affrettato, ma molto assorto in un clima di grande spirituale e responsabilità”.
Ogni cardinale “si avvicina lentamente all’altare per deporre il proprio voto, tenendolo ben visibile – come dice la Costituzione apostolica – poi si depone questo voto pronunciando un giuramento, pronunciando parole molto impegnative: ‘Chiamo a testimone Cristo Signore, che mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo la volontà di Dio, ritengono debba essere eletto’”.
L’atmosfera, quindi, è solenne e di grande spiritualità ed è “impossibile sottrarsi alla impressione spirituale che viene fatta dalla presenza del Giudizio di Michelangelo”, ha commentato Lehmann.
Padre Lombardi ha confermato le sensazioni dell’ex presidente dei Vescovi tedeschi, raccontando di aver notato ieri pomeriggio nei cardinali “la riflessione e l’emozione di tanti di loro nel pronunciare il loro giuramento” oltre alla “consapevolezza della importanza del compito che vivono”.
Parlando delle ore di permanenza dei cardinali nella Residenza Santa Marta, il portavoce vaticano ha spiegato che, in quella sede, essi “hanno totale libertà di organizzare il tempo a loro disposizione: oltre ai pasti e ai momenti anche di preghiera personale, anche per colloqui fra di loro”.
Fuori dalla Sistina, quindi, “non c’è alcun limite al rapporto, anche personale, fra i diversi membri del Collegio che vogliano approfondire qualche argomento per orientarsi meglio” durante le votazioni successive.
Lombardi ha poi illustrato un fac-simile di scheda con cui i cardinali votano al Conclave: si tratta un cartoncino di 12×14 cm, in cui, nella parte alta è impressa la scritta: Eligo in summum Pontificem (Eleggo come sommo Pontefice). Più in basso vi è la riga sulla quale il cardinale sigla il nome del candidato che vorrebbe eleggere.
Alla domanda di un giornalista riguardo l’eventuale pubblicazione della meditazione tenuta ieri ai cardinali elettori dal cardinale Prosper Grech, Lombardi ha spiegato che verosimilmente essa non sarà diffusa, salvo parere contrario del prossimo Pontefice.