Nessuno dei candidati più probabili raccoglie i voti sufficienti già dal primo scrutinio, e, secondo gli esperti, se al quinto scrutinio i candidati più votati non hanno raggiunto il quorum, allora si prevede l’entrata in campo di un candidato imprevisto.
È molto difficile prevedere cosa accadrà, anche perché, sebbene questo sia uno dei pre-conclavi dove le informazioni sono circolate di più, il voto è segreto e non può essere rivelato neanche dopo l’elezione del Pontefice.
Dal punto di vista storico, bisogna dire che, almeno per quanto riguarda le elezioni di Albino Luciani (agosto 1978) Karol Wojtyla (ottobre 1978) e Joseph Ratzinger (aprile 2005) qualche informazione è trapelata.
Nel libro A ogni morte di papa a pagina 176, il senatore Giulio Andreotti ha scritto che Albino Luciani avrebbe ottenuto 98 voti e Karol Wojtyla 99 voti. I votanti dei due conclavi erano 111.
In merito alla scelta del papa polacco Andreotti riporta una lettera che gli avrebbe scritto un cardinale francese in merito alla votazione che aveva portato all’elezione di Giovanni Paolo II: “[…] fino a lunedì mattina abbiamo dato i suffragi a nostri confratelli italiani, specialmente a due di loro che raccoglievano cospicui consensi. La verificata impossibilità di unificazione dei consensi portò nell’intervallo alla convinzione che fosse maturo il momento per una scelta diversa. E la decisione fu mirabilmente rapida: l’arcivescovo di Cracovia per un solo bollettino non ha raggiunto il centesimo voto”. Luciani ne aveva avuti 98.
I confratelli italiani di cui parla il cardinale francese erano i cardinali Giuseppe Siri e Giovanni Benelli.
Circa l’ultimo conclave in cui è stato eletto Benedetto XVI, il giornalista Lucio Brunelli ha pubblicato su Limes, Cindia, la sfida del secolo, n° 4/2005, pp. 291-300, e ripubblicato nella serie I Classici di Limes n°1 Quando il papa pensa il mondo (31/08/2009) un lungo ed articolato diario segreto di uno dei partecipanti al conclave (http://temi.repubblica.it/limes/cosi-eleggemmo-papa-ratzinger/5959).
C’è stata una discussione vivace sulla attendibilità o meno del diario in questione. In ogni caso la descrizione delle votazioni, l’evoluzione e i risultati delle votazioni sembrano ragionevolmente attendibili. I votanti erano 115.
Secondo il diario trascritto da Brunelli alla prima votazione svoltasi, lunedì 18 aprile, alle ore 18,Joseph Ratzinger, decano del Sacro collegio ebbe 47 voti, Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, Argentina 10 voti, Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano 9 voti, Camillo Ruini, già vicario apostolico di Sua Santità per la diocesi di Roma 6 voti, Angelo Sodano, già segretario di Stato Vaticano 4 voti, Oscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, Honduras 3 voti Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano 2 voti.
Nella votazione di martedì 19 aprile alle ore 9.30, Ratzinger ottenne 65 voti, Bergoglio 35, Sodano 4 e Tettamanzi 2. Martini e Ruini non ebbero voti. Era evidente che avevano spostati i loro consensi sui primi due candidati.
Alla terza votazione, martedì 19 aprile, alle ore 11,Ratzinger raggiunse i 72 voti, Bergoglio 40, Castrillón 1, Tettamanzi 0.
A quel punto mancavano solo 5 voti a Ratzinger per diventare Papa, ma Bergoglio con 40 voti avrebbe potuto bloccare il conclave. Se i suoi sostenitori avessero deciso di resistere ad oltranza, sarebbe stato impossibile per Ratzinger raggiungere il quorum di 77 voti.
Secondo quanto riportato da Brunelli, fu a questo punto che Bergoglio chiese ai suoi di desistere per evitare una spaccatura nel collegio cardinalizio.
Così alla quarta votazione, martedì 19 aprile, alle ore 16.30, Ratzinger ottenne 84 voti, Bergoglio 26, Schönborn 1, Biffi 1, Law 1.
Fu così che fu eletto Benedetto XVI.
Circa il Conclave che è iniziato oggi i giornalisti stanno contando le intenzioni di voto dei porporati e accreditano il cardinale Angelo Scola Arcivescovo di Milano con un numero superiore ai 40 voti. Poco più indietro il cardinale Odilo Pedro Arcivescovo di San Paolo con un numero di voti intorno ai 15. Seguono poi il candidato nordamericano Sean Patrick O’Malley, l’africano Robert Sarah e l’asiatico Louis Antonio Gokim Tagle.
Per i social network e la gente i più gettonati sono Sean Patrick O’Malley, e il filippino Louis Antonio Gokim Tagle.