Satana e l'armatura di Dio!

Tanti figli della Chiesa sono caduti sotto il fascino del demonio. Non bisogna perciò vergognarsi di indossare l’armatura di Dio che è sempre impenetrabile

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

L’insidia principale per un uomo è la tentazione. I margini di difesa sono molto deboli, se pensiamo che il cammino dell’uomo si è arricchito di mille ostacoli. La vita cristiana, scrive il teologo ed esorcista, Mons. Costantino Di Bruno, è lotta, guerra infinita, continua battaglia con il principe del male. Satana non risparmia la Vergine Maria e neanche la Chiesa. Si interessa, per di più, ad ogni uomo che vive sulla terra.

Le tentazioni seguono con perfetta sintonia l’evoluzione sociale. Sono sofisticate, aggiornate, scientifiche, supermoderne. Non c’è da sorprendersi se il diavolo desideri trascinare, senza eccezione alcuna, più di un terzo di anime nell’inferno. Mons. Costantino ricorda che Lucifero non risparmiò neppure gli angeli beati nel cielo e trasformò proprio un terzo di essi in diavoli; oppositori della verità; creature con volontà contraria a quella di Dio; perenni nemici dell’uomo. La stessa fine, Satana, la vuole per l’umanità!

San Paolo, parlando oggi a noi, invita gli Efesini ad indossare l’armatura di Dio. L’apostolo folgorato sulla via di Damasco, esperto conoscitore delle macchinazioni demoniache, sa che l’uomo, in ogni istante e in qualsiasi luogo, è preda di Satana. Lo è nei pensieri, nei desideri, nelle immaginazioni, nelle opere, nelle omissioni.

La difesa è necessaria. La Chiesa, a mio avviso, dovrebbe fare più catechesi mirata. Il silenzio amplifica l’opera di “tanti venditori di fumo”, che alimentano un mercato impressionante, con la promessa di abbattere il demonio, in tutte le sue forme. Il danno, per il malcapitato, non è solo economico, ma soprattutto psicologico e morale. Altra rovina per l’uomo nasce dalla sua incapacità di misurarsi con questa verità biblica. Essere figli del progresso scientifico, civile e culturale, non significa abolire la propria dimensione sovrumana.

Non bisogna perciò disdegnare la verità del vangelo, per paura di essere “fuori dal tempo”. Il problema sta nella serietà e nel rigore etico con cui si manifesta l’approccio a tale sembianza del creato. San Paolo ci insegna che solo Dio ci può difendere.  La preghiera costante in Lui, diventa così lo strumento più potente per demolire il male che ci insidia. Nel libro dell’Apocalisse emerge comunque la nostra debolezza in questa lotta giornaliera. Se Satana, infatti, osa persino strappare il figlio alla “donna partoriente”, vestita di sole e con in testa dodici stelle, protetta dal cielo, significa che l’uomo rimane sempre in pericolo. Questa realtà solenne deve farci riflettere.

Il comportamento amorale e dilagante dei nostri giorni, attesta che Satana continua a vincere le sue battaglie nei confronti dell’umanità. Il vero cristiano ha sbiadito il valore della legge del bene e del male, secondo Dio. Tutto si giustifica e si approva, nel nome di una filosofia di vita, imbevuta di principi passeggeri e priva di fondamenta solide. Una verità fai da te, sempre pronta a nascondere il male esercitato. Tutto è buono. Tutto è giusto. Tutto si presenta lecito. Tutto fattibile, operabile, vivibile.

L’azione vincente del diavolo è terribilmente palese! Dove sono i dieci comandamenti? Le beatitudini cosa rappresentano? Questo degrado che spazi riserva al Vangelo? La Parola di Dio, unica verità capace di fermare il male, è superata da teorie affascinanti e divinità personali. Compaiono nuovi vitelli d’oro! Satana non fa perciò sconti a nessuno.

Tanti eccellenti figli della stessa Chiesa sono caduti sotto il fascino del demonio e altri precipiteranno ancora. È cruda la realtà! Siano i giovani pronti a liberarsi dal Drago del male. Sono forse i più tentati e i più indifesi.  Dimostrano, però, di essere anche i più liberi nel cuore e nella mente, capaci, se ben guidati, di osare per il bene. L’armatura di Dio, farà il resto! Nessuno deve vergognarsi ad indossarla. Non è mai fuori moda! È sempre impenetrabile. I giovani possono farcela e illuminare il mondo.

* Egidio Chiarellapubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.

Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione