E’ la notizia che gli oltre 5.000 giornalisti accreditati attendevano da settimane e settimane. Finalmente l’attesa è finita: martedì 12 marzo avrà inizio il Conclave per l’elezione del successore di papa Benedetto XVI.
La decisione è stata presa oggi nel corso dell’ottava Congregazione generale del Collegio cardinalizio. Durante la mattina di martedì, nella Basilica di San Pietro, sarà quindi celebrata la Messa “Pro eligendo Pontifice“, mentre nel pomeriggio i cardinali elettori faranno il loro ingresso nella Cappella Sistina per il Conclave.
Già questa mattina padre Federico Lombardi, nel consueto briefing con i giornalisti in Sala Stampa, aveva annunciato che entro la sera i porporati avrebbero messo in votazione la data d’inizio, anticipando anche che “verosimilmente il Conclave dovrebbe tenersi nei primi giorni della prossima settimana”.
Il portavoce Vaticano aveva affermato, inoltre, che nella VII Congregazione generale di oggi erano presenti 153 porporati, tra cui tutti i 115 cardinali elettori. Pertanto, come stabilito dal Motu Proprio di Benedetto XVI, una volta presenti tutti a Roma, era prerogativa del Collegio stabilire quando dare inizio al Conclave.
Il primo atto importante del Collegio cardinalizio nella Congregazione mattutina è stato riconoscere i motivi di assenza degli elettori, sulla base delle norme della Universi Dominici gregis. Sono due i porporati che avevano comunicato la loro assenza: il cardinale emerito di Jakarta, Julius Riyadi Darmaatmadja, per cause di infermità, e il cardinale Keith O’Brien, per motivi personali. La votazione ha decretato che “il Collegio accetta i motivi presentati dai due elettori mancanti”.
Questa mattina – ha riferito poi Lombardi – sono stati 18 gli interventi dei cardinali. Complessivamente, dunque, sono oltre cento i porporati che hanno preso parola in questi giorni, e pochi “si sono ripetuti”. Tra i temi affrontati: il dialogo interreligioso, la bioetica, la giustizia nel mondo, la donna nella Chiesa e la collegialità, un “tema frequente nel governo della Chiesa”. Ma si è parlato anche della necessità “di un annuncio gioioso e positivo del cristianesimo – ha aggiunto il gesuita – un annuncio di misericordia che ricordi Giovanni Paolo II”.
Domani la Congregazione si terrà nella mattina e non nel pomeriggio. Domenica, invece, ha indicato il portavoce vaticano, “è possibile che i Cardinali vadano a pregare o a celebrare la Messa nelle Chiese di Roma di cui sono titolari” e con cui “hanno un legame spirituale”.
In tema di preghiera, il gesuita ha accennato all’interessante iniziativa del sito web Adopt a Cardinal, con la quale è possibile ricevere il nome di un porporato e pregare per lui. Finora sono circa 360.000 mila le persone che hanno partecipato all’iniziativa.
Come negli scorsi briefing, è stato proiettato poi un video del CTV che ha mostrato ai giornalisti la Domus Sanctae Marthae, residenza degli elettori durante i fatidici giorni del Conclave: i suoi esterni, l’atrio, la cappella e le stanze dei porporati.
Riguardo a queste, padre Lombardi ha spiegato che “in congregazione c’è il sorteggio pubblico per l’assegnazione delle stanze”, in modo da garantire “l’oggettività e la non preparazione di contatti preferenziali”. “Si vuol far capire che ognuno non ha scelto il suo vicino” ha precisato il portavoce.
Nel video sono state proiettate anche le immagini della “suite” del Pontefice, un appartamento più ampio, utilizzato di solito per i grandi ospiti (l’ultimo è stato Bartolomeo I), dove il Papa neo eletto alloggerà per alcune settimane.
Chiarendo alcuni punti sui sistemi di sicurezza, Lombardi ha spiegato che i Conclavisti non saranno “perquisiti” e che nelle loro stanze saranno impiantate alcune schermature per bloccare la comunicazione con mezzi elettronici. In questo modo i cardinali saranno “isolati” e non potranno ricevere informazioni dall’esterno. Rimangono tuttavia nelle stanze apparecchi di interfono per restare in contatto, eventualmente, con il medico o la reception.
Sempre nell’ambito della “comunicazione”, Padre Lombardi ha ribadito che le Congregazioni generali non sono gli unici momenti d’incontro e di vicinanza tra i porporati di questo periodo. “I cardinali – ha detto – hanno naturalmente e doverosamente dei colloqui con cui cercare le informazioni di cui hanno bisogno e, tanto più, una riflessione su chi potrebbe essere adatto al Pontificato”. Anzi, ha soggiunto, “avviene molto più nei colloqui personali che non negli interventi in assemblea che servono per lo più ad indicare un profilo”.
Infine, è una notizia interessante che, durante il Conclave, gli elettori avranno a disposizione dei confessori, tra sacerdoti non elettori, inseriti regolarmente nel personale. Sarà poi il porporato maltese Prosper Grech, non elettore, a tenere la seconda e ultima meditazione ai cardinali prima dell’extra omnes, ovvero la chiusura della Cappella Sistina che darà poi inizio al procedimento per l’elezione del nuovo Pastore della Chiesa universale.